Imprenditore rapinato in casa

I malviventi, con una pistola semiautomatica, hanno preso un orologio da 15mila euro.

L’arrivo dei carabinieri

li ha fatti fuggire

Appena entrato in casa è stato aggredito da due rapinatori, incappucciati e armati di pistola, che lo hanno costretto ad inginocchiarsi tenendolo per un braccio.

Attimi di vero terrore si sono vissuti martedì sera a Postino di Dovera,in via Farinoli, nella villa di una famiglia di imprenditori.

Ad essere minacciato è stato un 44enne, uscito solo pochi minuti per accompagnare la fidanzata. Lui stesso poi è riuscito a divincolarsi e a dare l’allarme. I malviventi volevano i soldi e cercavano la cassaforte, ma non l’hanno trovata. Per non farli “innervosire”, l’imprenditore li ha portati in camera sua e ha consegnato loro un orologio d’oro di circa 15mila euro.

Sul raid stanno ora indagando i carabinieri di Pandino e Crema. La vittima ha descritto i malviventi, in particolare la loro corporatura, dicendo che parlavano in un italiano stentato, simile a quello degli zingari. Una “pista” che viene ritenuta valida dai militari.

Tutto è cominciato intorno alle 23.30 di martedì. L’uomo era uscito, come detto, per accompagnare la fidanzata, non fidandosi a lasciarla andare da sola. E una volta rientrato è stato bloccato alle spalle dai due malviventi, entrati probabilmente dal garage (dove i carabinieri hanno trovato un vetro rotto). Uno era piccolo e magro, di circa 20-30 anni, vestito di nero con i guanti e un passamontagna; l’altro era più alto, circa un metro e 80, di corporatura robusta e con una calza di nylon sul volto. Uno di loro impugnava una pistola semiautomatica.

Hanno preso quindi il 44enne per un braccio e glielo hanno piegato dietro la schiena costringendolo a inginocchiarsi. Erano molto nervosi. Volevano i soldi, ma lui ha detto che in casa non ne avevano. Così gli ha “offerto” il suo orologio d’oro e li ha portati in camera sua, al piano superiore. Quando hanno avuto quell’oggetto tra le mani, i malviventi si sono distratti e l’uomo ne ha approfittato per fuggire verso la porta e uscire in strada. A quel punto ha gridato per chiedere aiuto, suonando ai citofoni dei vicini.

Nel frattempo qualcuno ha chiamato il “112” e così i carabinieri si sono precipitati. I malviventi hanno “fiutato” il pericolo e sono fuggiti con l’auto con cui erano arrivati, una utilitaria scura che nessuno ha riconosciuto. Poco dopo sono arrivate le pattuglie della stazione di Pandino e del nucleo radiomobile di Crema. Ma i malviventi erano già lontani.

L’uomo era solo in casa, anche se nello stesso complesso ci sono altre case dove vivono i famigliari. E qualcuno di loro si è accorto di quanto stava accadendo. Tutti quindi sono stati sentiti, già martedì e poi ancora ieri, ma nessuno ha fornito elementi utili alle indagini.

Spesso in questa zona transitano rom provenienti da altre province, autori anche di furti nelle case: l’ipotesi è che martedì uno di questi furti sia “sfuggito di mano” ai malviventi degenerando in rapina.

Davide Cagnola

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