
Cronaca / Centro Lodigiano
Sabato 25 Gennaio 2025
In mille contro l’ampliamento dell’inceneritore Ecowatt
Vidardo-Sant’Angelo Tanta gente comune, le associazioni ambientaliste, esponenti politici di tutti i partiti e sindaci uniti contro il maxi impianto VIDEO
In mille persone per dire che l’inceneritore non serve. Grande partecipazione e grande determinazione questa mattina, sabato 25 gennaio, alla manifestazione contro il progetto di ampliamento dell’inceneritore Ecowatt di Vidardo. Erano presenti tantissime fasce tricolori di sindaci o amministratori praticamente di tutto il territorio, gli onorevoli Lorenzo Guerini e Valentina Barzotti, i consigliere regionali Roberta Vallacchi e Patrizia Baffi del Lodigiano e Onorio Rosati, l’europarlamentare Gaetano Pedullà, i segretari territoriali del Pd Andrea Ferrari, di Fdi Francesco Filipazzi, della Lega Claudio Bariselli, di Forza Italia Mauro Salvalaglio. Ad aprire il corteo il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio con i sindaci di Vidardo Emma Perfetti e di Sant’Angelo Cristiano Devecchi.
Erano rappresentate tante associazioni a partire dal Comitato Ambiente Vidardo, che ha guidato la protesta, con tante pettorine gialle di Legambiente ed esponenti del Wwf.
C’erano anche tante persone comuni, famiglie con i bambini, gruppi sportivi, tamburi, fischietti, trombette, e striscioni, cartelloni e cartellini appesi al collo: “L’unica cosa da incenerire è questa idea”, “I nostri polmoni valgono più dei vostri dividendi”, “salvate il Lodigiano”. Tutti con un solo scopo, insomma: dire di no a un inceneritore sentito come per nulla necessario al territorio, invasivo per il paesaggio, pericoloso per la salute e l’ambiente. Il corteo è partito dalla piazza Madre Cabrini di Vidardo poco dopo le 10,30, con 700 od 800 persone, e si è ingrandito cammin facendo sulla provinciale e poi in Sant’Angelo, dove si è fermato in piazza Libertà, stracolma di persone.
Il corteo anti inceneritore. Video di Paolo Ribolini
Qui hanno preso la parola Emma Perfetti, Cristiano Devecchi e Fabrizio Santantonio, spiegando i termini preoccupanti del progetto, l’incenerimento dei rifiuti pericolosi, ma anche le dimensioni «fuori scala», 200 metri di impianto per un’altezza di 54 metri, «19 in più della Torre Mastra del Castello» e quindi i motivi della contrarietà a un’iniziativa che «minaccia l’identità stessa della nostra comunità». Tutti hanno rimarcato il segnale importante dell’unità della politica e la grande partecipazione dei cittadini, «segnale di una comunità che oggi batte un colpo per dire che l’inceneritore non serve e che chiede a gran voce a Ecowatt: ritirate il progetto!»
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