
Cronaca / Centro Lodigiano
Sabato 07 Giugno 2025
Inaugurato il nuovo cuore che fa pulsare l’acqua nel Lodigiano
San Martino Servizi almeno 18.500 cittadini del territorio
L’acqua che ogni giorno scorre nelle case di oltre 18.500 cittadini del Lodigiano sarà da oggi ancora più sicura, controllata e sostenibile. SAL ha inaugurato questa mattina il nuovo corpo impianti della centrale di potabilizzazione di San Martino in Strada, cuore pulsante di un vasto sistema acquedottistico intercomunale che unisce sette comuni del Medio lodigiano: Borgo San Giovanni, Cornegliano Laudense, Massalengo, Ossago Lodigiano, Pieve Fissiraga e Villanova del Sillaro, oltre naturalmente al comune ospitante.
All’evento, a cui hanno partecipato numerosi sindaci lodigiani, sono intervenuti per SAL la vicepresidente Emilia Crosignani, il consigliere delegato Antonio Redondi, il direttore generale Davide De Battisti. Dopo di loro sono intervenuti il sindaco di San Martino In Strada Andrea Torza, il presidente della Provincia di Lodi Fabrizio Santantonio, le consigliere regionali Patrizia Baffi e Roberta Vallacchi.
L’investimento complessivo, pari a 2,6 milioni di euro, è stato coperto per circa un terzo da SAL, e cofinanziato per il restante terzo da contributi regionali e statali, attraverso l’Ufficio d’Ambito, in particolare: i Piani Marshall (1 e 2) e l’Accordo di Programma Quadro (ADPQ) che in totale hanno contribuito per 1 milione e 186mila 229 euro.
Il nuovo edificio – costruito accanto alla struttura storica della centrale, in località Cascina Campagnina lungo la sp 186 – è già operativo. Dotato di tecnologie di ultima generazione, ha sostituito i vecchi sistemi di trattamento con una filtrazione biologica in pressione, nuove torri di strippaggio, vasche di stoccaggio interrate e un sistema di filtrazione con carboni attivi granulari (GAC). La capacità di erogazione è stata potenziata da 120 fino a 150 litri al secondo, per far fronte ai picchi di domanda, che si registrano soprattutto nella stagione estiva.
Ma non finisce qui: è già in corso la seconda fase del progetto, che prevede la ristrutturazione completa del corpo impianti originario, che sarà presto riqualificato e integrato nei processi di potabilizzazione della centrale rinnovata. Alla fine dei lavori, saranno disponibili otto filtri biologici attivi (quattro per ciascun edificio), due torri di strippaggio, due grandi vasche di stoccaggio e quattro filtri GAC, a protezione e garanzia della qualità dell’acqua potabile.
Un ulteriore tassello di innovazione nell’impianto rinnovato di San Martino è rappresentato dalla realizzazione di un sistema per il recupero e trattamento delle acque di controlavaggio dei filtri, con ricadute importanti sul piano ambientale.
Nel solo 2024, la centrale di San Martino, che viene alimentata da 5 pozzi che pescano a quote che variano da 55 a 175 metri di profondità, ha prodotto oltre il 52% dell’intero volume d’acqua distribuito nel sistema acquedottistico, circa 1,3 milioni di metri cubi. Un dato che dimostra il ruolo strategico dell’impianto nel garantire continuità, sicurezza e autonomia idrica a un ampio bacino del Medio lodigiano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA