La tortionata e il pannerone a New York

A Manhattan una catena di alimentari made in Italy fattura 80 milioni. Boselli: «È un mercato

che ci può accogliere»

I formaggi e i dolci lodigiani sulle tavole newyorkesi, traguardo a portata di mano. Lodi Export e Confartigianato hanno sviluppato la settimana scorsa una missione di lavoro a New York per promuovere l’agroalimentare lodigiano. Diversi gli incontri avuti nella Grande Mela dal presidente del consorzio per l’export Gigi Scotti e dal segretario generale di Confartigianato Vittorio Boselli, membro anche dell’esecutivo della Camera di commercio di Lodi. «Abbiamo avuto contatti importanti, sia istituzionali sia commerciali - spiega Scotti -. Abbiamo messo basi importanti che ora devono essere sostenute nel tempo. Abbiamo puntato sull’agroalimentare perché l’America è molto interessata al made in Italy di questo settore, e anche nel Lodigiano ci sono delle eccellenze che possono farsi valere e magari aprire la strada a rapporti commerciali più intensi».

La prima tappa è stata a trovare Oscar Farinetti, il patron di Eataly, la catena di negozi e ristoranti del gusto italiano all’estero, che aveva personalmente invitato il presidente di Lodi Export Gigi Scotti a un incontro di carattere personale oltreché lavorativo. I tre si sono visti a Eataly New York, sulla 5th Avenue a Manhattan, un centro di vendita e somministrazione di prodotti alimentari made in Italy capace di fatturare 80 milioni di euro l ‘anno. L’imprenditore italiano ha dimostrato grande interesse per i formaggi e la filiera lattiero-casearia lodigiana, oltreché per alcuni dolci secchi del territorio, e altri contatti si terranno nei prossimi mesi in Italia. Quindi con Federico Tozzi, segretario generale della Camera di commercio italo-americana di New York, si sono avuti colloqui finalizzati a capire meglio come aggredire il mercato statunitense. Infine, Scotti e Boselli hanno incontrato Mirella Menglide, responsabile marketing e sviluppo per il settore agroalimentare dell’Istituto commercio estero New York. Nel corso dei contatti istituzionali sono state programmate anche alcune presenze lodigiane per il 2014 ad alcune fiere agroalimentari particolarmente importanti in America, a New York e a San Francisco. «Gli incontri hanno permesso di stabilire relazioni con interlocutori molto qualificati e disponibili, che possono senz’altro consolidarsi e aprire concrete prospettive - commenta Vittorio Boselli -. Il mercato che abbiamo conosciuto, a certe condizioni, è in grado di accogliere e valorizzare produzioni anche di natura artigianale. Il made in Lodi è anche made in Italy e questo rappresenta un punto di forza: ora si tratta di intensificare le azioni di consulenza e assistenza che Lodi Export, la Camera di Commercio e le associazioni di categoria hanno già avviato».

Andrea Bagatta

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