Lo stand degli israeliani ci sarà

Dietrofront dell’amministrazione. Lo stand dei vini israeliani alla Festa dell’uva ci sarà, ma in una zona decentrata rispetto al castello. È questa la decisione finale dopo una settimana ad altissima tensione politica a San Colombano. Venerdì 18 settembre era stata inaugurata la mostra fotografica “IsraeleOggi” in castello, chiusa domenica. Collegata a questa iniziativa, il Comune aveva dato l’ok a uno stand di vini kashèr e israeliani nel Cantinone. Durante l’inaugurazione della mostra, però, alcuni attivisti pro-Palestina erano intervenuti scatenando la reazione dei partecipanti e ne era nato un parapiglia. Questo aveva fatto nascere più di una preoccupazione per la sicurezza dello stand alla sagra dell’uva. Per questo lunedì il consigliere di minoranza Lorenzo Brusati aveva chiesto la sospensione dell’iniziativa, e il sindaco (e parte della maggioranza) avevano concordato. Già lunedì sera partiva il diniego agli organizzatori per realizzare lo stand. Una decisione che nel giro di poche ore scatenava un putiferio. Pezzi della maggioranza di San Colombano infatti da subito hanno iniziato a pressare il primo cittadino perché tornasse sui suoi passi. Intanto, la comunità ebraica milanese si mobilitava contro la decisione, e cominciava un tam tam mediatico che portava persino l’ambasciata d’Israele in Italia a interessarsi della vicenda. Ieri il colpo di scena: accordo raggiunto, lo stand si farà, ma in un cortile privato in via Azzi, non distante dalla caserma dei carabinieri. Il sindaco ha preferito non commentare. Lo fa invece il presidente degli “Amici d’Israele” Eyal Mizrahi: «Raggiunto un compromesso che soddisfa tutti. Ci sono condizioni di maggiore sicurezza, come voluto dal sindaco, e noi possiamo mantenere l’impegno che avevamo assunto. Soprattutto non si crea un precedente pericoloso, quello di cancellare un evento per via di alcuni provocatori. Quella del sindaco è stata una decisione molto saggia, perché non farci venire avrebbe creato un danno d’immagine molto forte alla festa dell’uva». Perplessità è espressa dal consigliere Brusati, sia perché «non sussiste alcun legame dell’iniziativa con la festa sia perché il tema è troppo sensibile per essere trattato in questo modo a livello locale».

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