Lodi Vecchio: «Alla Plozzer non era sfruttamento del lavoro»

La sentenza di primo grado condanna però sei persone per un totale di oltre 16 anni di carcere per gravi reati fiscali

A fronte di 39 anni di carcere chiesti dalla Procura, ieri sera il tribunale di Lodi ha inflitto condanne per 16 anni e 7 mesi a sei dei 16 imputati del “caso Plozzer”, il processo nato dall’indagine della guardia di finanza di Lodi che ipotizzava un consolidato e articolato sistema di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti coordinato dalla famiglia di Miradolo Terme che dirigeva il gruppo di società di autotrasporti che aveva base a Lodi Vecchio e che era arrivata a operare su tutto il territorio nazionale con oltre cento camion, occupandosi prevalentemente della distribuzione di frutta, verdura e surgelati alla grande distribuzione. Al netto della prescrizione di illeciti fiscali che risultano commessi fino al 2013, le condanne sono arrivate proprio per questi reati, anche in ipotesi di associazione a delinquere, mentre i giudici del collegio hanno assolto gli imputati dalle accuse di sfruttamento dei lavoratori, di cui restano finora provati i turni massacranti, in violazione di Ccnl e codice della strada, e di estorsione. Disposte confische per 4,5 milioni di euro, anche dai patrimoni personali.

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