LODI VECCHIO Falso incidente, sparisce la borsa dall’auto: condannato un 49enne

Una donna era stata fermata con un trucco all’uscita del parcheggio della Lidl

Un peruviano di 49 anni residente nel Milanese, E.W.Q., è stato condannato dal tribunale di Lodi a nove mesi di reclusione e 500 euro di multa con l’accusa di aver preso parte al furto di una borsetta dall’auto di una donna che stava lasciando il parcheggio del supermercato Lidl di Lodi Vecchio.

L’episodio risale alla primavera del 2019, quando la vittima, residente in paese, poco dopo essersi messa in marcia era stata affiancata da un’utilitaria con un uomo sudamericano al volante che le aveva chiesto gentilmente di fermarsi, raccontandole che lei aveva urtato il suo veicolo facendo manovra e che c’era bisogno di mettersi d’accordo per il danno. La donna si era fidata ed era scesa dal veicolo, ma, mentre la trattativa era in corso, dal parcheggio era arrivato a piedi un altro sudamericano, che era salito sull’utilitaria al posto del passeggero, e all’improvviso il conducente aveva salutato frettolosamente la donna, dicendole che in fondo il danno era da poco ed era giusto chiudere la discussione, quindi aveva messo in moto e si era allontanato lungo la provinciale 115. La donna, risalita sulla sua auto, a quel punto si era resa conto che la borsetta, che aveva lasciato sul sedile, era sparita, e aveva fatto allertare il “112”. Visti arrivare i carabinieri, un meccanico con l’officina poco distante si era fatto avanti e aveva raccontato di aver osservato da lontano la scena, che lo aveva insospettito, e di aver anche annotato il numero di targa dell'utilitaria dei due stranieri. Proprio da questo elemento erano partite le indagini. La donna e l’autoriparatore sono stati poi chiamati, pochi giorni dopo il furto e quindi a distanza di due anni e mezzo nel processo che si è ora concluso in primo grado, a visionare album di foto segnaletiche in cui erano ritratte anche persone con precedenti di polizia per furti con questa tecnica, compreso il 49enne poi finito a giudizio. Ma i riconoscimenti, soprattutto quelli effettuati parecchio temo dopo in tribunale, hanno sollevato dubbi nella difesa. Tra l’altro non appare chiarito fino in fondo se l’imputato fosse il conducente dell’auto o la persona che era comparsa in un secondo momento, e che probabilmente era quello che era andato a rubare nell’auto della donna mentre era distratta.

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