Crescono a dismisura i rifiuti abbandonati sulle rive del fiume. Nel giro di alcuni giorni la discarica abusiva è diventata una montagna di sacconi dell’immondizia, scarti vari e materiali accatastati. Un “scempio” che non sembra avere fine e che ogni estate si ripresenta quasi inesorabile. L’abbandono selvaggio avviene al confine tra tre territori comunali: Boffalora, Lodi e Montanaso. Uno sfregio all’ambiente che è spuntato sulle sponde dell’Adda, nei pressi della cava, non lontano dalla strada provinciale Lodi-Boffalora.
Una zona che per il sindaco di Boffalora Livio Bossi non è di sua competenza: «Quella non è un’area che rientra nei nostri confini. Siamo quindi impotenti. Come Comune abbiamo anche organizzato un gruppo di volontari per pulire la pista ciclabile, per curare zone verdi. Sono persone che si danno un grande daffare, con molto senso civico, ma non possono intervenire fuori dal territorio di Boffalora. Dove sono stati trovati i rifiuti la competenza è di altre amministrazioni». Ieri è intervenuto anche Italo Boni, guardia ecologica volontaria del Comune di Lodi, che ha sostenuto che quella zona non è nemmeno sotto il controllo del Broletto: «Noi abbiamo fatto più verifiche, ma quello è uno spazio che rientra nei confini di Montanaso Lombardo». La palla quindi passa al primo cittadino di Montanaso, Luca Ferrari: «Bisognerebbe fare verifiche puntuali, perché in quel punto confinano più territori. Comunque non è questo il punto. Noi come amministrazione abbiamo fatto diversi interventi per la rimozione dei rifiuti. Il problema è che gli incivili non smettono mai di lasciare il segno. C’è una maleducazione senza fine nell’abbandono di scarti, che tra l’altro non si verifica solo in quell’area visto che noto che una situazione analoga si verifica anche in altre zone». Per ripulire le sponde del fiume erano intervenuti più volte anche gli operatori del Parco Adda sud, ente che si occupa di gestire un’oasi di verde che si estende nel Lodigiano e nel Cremasco, uno spazio molto vasto che viene spesso deturpato da sacchi di rifiuti. Così è accaduto alla cava vicino alla Lodi-Boffalora, dove senza che ci siano interventi risolutori la montagna dei rifiuti sta diventando sempre più alta, rovinando un’area paesaggistica incantevole dove sono tante le persone che si fermano sulle rive.
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