Anche la giunta di centrosinistra di Borghetto vara il pugno di ferro contro i morosi della mensa scolastica: nei giorni scorsi è stato comunicato a tutte le famiglie che gli utenti della mensa scolastica con debiti pregressi da saldare non potranno accedere al servizio.
I dati non sono stati resi noti, ma il problema va avanti da anni con diverse decine di utenti morosi, alcuni cronici. Il valore complessivo degli arretrati da incassare sarebbe ben oltre i 10 mila euro. Per i termini di contratto che regola il rapporto con il gestore Sir Sistemi Italiani Ristorazione srl di Azzano Lombardo, tra l’altro, le pratiche di riscossione dei pagamenti del servizio, da settembre 2010, sono in capo direttamente alla società.
«Tecnicamente infatti non è il comune che compie questa operazione, ma la ditta concessionaria del servizio a cui compete la gestione di tutti i pagamenti - spiega il sindaco Franco Rossi -. La comunicazione è stata fatta dal comune per conto del concessionario. E tuttavia mi sento di dire che l’azienda ha fatto bene ad intraprendere questa strada perché le insolvenze registrate non riguardano i casi sociali. Ci sono invece situazioni incancrenite di famiglie con debiti di migliaia di euro, famiglie in cui c’è lavoro e non ci sono condizioni di particolare disagio. Addirittura c’è chi avendo i figli in terza media ha fatto diventare abitudine il mancato pagamento, forse convinti che il debito si estingua con l’addio alla scuola. Rispetto a queste situazioni è giusto intervenire».
I mancati incassi hanno infatti dei riflessi, sociali anch’essi, sia nei confronti della ditta sia per l’intera comunità. «L’azienda concessionaria, se non incassa il dovuto, rischia di andare in difficoltà con i pagamenti per i fornitori o con i dipendenti - continua Franco Rossi -. Senza contare che non è giusto che ci siano furbi che non pagano a fronte di tante brave persone che magari fanno sacrifici pur di riuscire a pagare per la mensa dei propri figli».
La questione rimane comunque controversa: mentre si aspettano le cartelle esattoriali emesse a carico degli insolventi cronici, non è chiaro chi e come potrà impedire l’accesso alla mensa dei bambini se i genitori non verranno a prenderli. Il servizio è comunale, ma le ore di mensa rientrano nel cosiddetto tempo-scuola, mentre gli incassi mancati ricadono sulla ditta. Di certo c’è che il comune non chiuderà le porte in faccia a eventuali richieste d’aiuto.
«Se ci fosse qualcuno con difficoltà oggettive, potrà venire in comune e affronteremo la situazione insieme - spiega Angelisa Antoniazzi, assessore ai servizi sociali -. Il comune non lascerà di certo a piedi chi ha bisogno».
Andrea Bagatta
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