«Mio papà è a Sant’Angelo». Invece l’aveva ucciso e bruciato

LA CONDANNA Diciotto anni di carcere al figlio, riconosciute le attenuanti

Condanna definitiva a 18 anni di carcere per il 39enne di Cusano Milanino che il 30 dicembre del 2021 uccise il padre 65enne Carmine d’Errico, vedovo da due anni e, negli ultimi mesi, gravemente ammalato. Il parricida, che in Cassazione si è visto ora confermare la pena determinata nel febbraio scorso dalla Corte d’appello di Milano, a chi nei giorni successivi gli chiedeva dove fosse suo padre, aveva raccontato che forse si era fermato per qualche giorno da suoi conoscenti di Sant’Angelo Lodigiano, riferendosi a una commerciante con un negozio a Lodi che era amica di famiglia e che effettivamente attendeva il 65enne per il pranzo dell’1 gennaio. Dove però l’uomo non era mai arrivato. Poi aveva lanciato appelli per la scomparsa, anche a «Chi l’ha visto». La corte d’appello aveva riconosciuto diverse attenuanti, tenendo però anche conto dell’efferatezza dell’omicidio, e dell’occultamento della salma, cui l’imputato, allora 35enne, aveva anche dato fuoco.

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