«Non fai la raccolta differenziata dei rifiuti? Ti denuncio alla Procura della Repubblica». È la minaccia contenuta nell’ordinanza firmata pochi giorni fa dal sindaco del Comune di Sant’Angelo nella speranza di mettere fine alla situazione che si registra da mesi in un condominio di via Molti, una traversa di via Cogozzo, nella zona della casa di riposo. A fronte delle proteste degli altri residenti della via, l’amministrazione comunale ha deciso dunque di usare il “pugno di ferro”. Oltre alla denuncia e alla segnalazione all’Asl, il Comune ha minacciato gli inquilini “ribelli” di non ritirare più i rifiuti ammassati fuori dal palazzo. Tradotto: dovranno provvedere gli stessi inquilini a smaltire i rifiuti da loro prodotti e poi dovranno consegnare in municipio i documenti che attestano l’avvenuto smaltimento secondo le norme di legge.
«Il palazzo interessato dall’ordinanza è abitato da due famiglie italiane e sei straniere - spiega il sindaco Domenico Crespi -: a tutte abbiamo intimato con effetto immediato il rispetto della raccolta differenziata. Non si capisce perché, a fronte delle nostre ripetute sollecitazioni, i rifiuti vengano ancora esposti in maniera scorretta, con danno anche per gli altri residenti della via». L’ordinanza è stata inviata anche al proprietario del palazzo e all’amministratore, e per conoscenza ad Astem, carabinieri e polizia locale. «A Sant’Angelo gli affitti sono sempre dei proprietari dei palazzi - aggiunge il sindaco - i rifiuti e gli sfratti invece sono sempre a carico del Comune. È ora di finirla e speriamo che questa ordinanza serva a dare l’esempio».
L’ordinanza è l’ultimo atto di un “braccio di ferro” intrapreso almeno dal settembre 2011, cioè da quando i funzionari comunali hanno steso una relazione per segnalare “le problematiche nell’esposizione dei rifiuti” (si legge nell’ordinanza stessa). Una prima lettera per invitare gli inquilini al rispetto della raccolta differenziata era stata inviata dal Comune il 22 novembre 2011. Lo scorso 4 agosto, poi, il Comune ha ricevuto “l’ennesima segnalazione dei confinanti - si legge negli atti ufficiali - seguita da una relazione fotografica illustrante un deposito di fustini di plastica vuoti ma sporchi di residui di acidi, solventi e prodotti per la pulizia di superfici dure, esposto in strada”.
Pochi giorni dopo, il 6 agosto, il Comune ha inviato ai condomini lettere di richiamo e copie dell’Eco-calendario. Il 10 agosto gli addetti del Comune hanno però trovato, fuori dal condominio incriminato, alcune copie della lettera di richiamo e dell’Eco-calendario, che erano state gettate in un cumulo di rifiuti, tra i quali un “considerevole quantitativo di cassette in legno”. Un episodio, quest’ultimo, che ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E così il sindaco ha preso carta e penna e steso l’ordinanza: dopo le lettere, ora il Comune di Sant’Angelo passa alla linea dura. Basterà?
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