
Il centro Media World è finito per la terza volta quest’anno nel mirino dei ladri. Una banda ha tentato infatti di sfondare uno degli ingressi secondari del centro dell’elettronica di Cornegliano Laudense, usando una trave di ferro agganciata al retro di un’auto o un furgone, ma è scattato l’allarme e così i ladri sono dovuti fuggire a mani vuote.
La vigilanza privata e le forze dell’ordine hanno trovato a terra la trave, poi sequestrata, mentre dei ladri era rimasta “traccia” solo nelle immagini della videosorveglianza che aveva ripreso ogni loro movimento nel parcheggio. Su queste ora si stanno concentrando le indagini dell’Arma.
Come detto si tratta della terza incursione tentata dall’inizio dell’anno al Media World. A marzo una banda provò a passare per quello stesso ingresso secondario e danneggiò l’impianto idraulico del centro, provocando un allagamento che danneggiò numerosi elettrodomestici esposti; a luglio invece i ladri salirono sul tetto, ma vennero sorpresi dalle forze dell’ordine e arrestati. L’ultimo colpo andato a segno, invece, risale all’aprile dello scorso anno: in quel caso i malviventi passarono da una botola del tetto, riuscirono a non far scattare l’allarme e a razziare centinaia di tablet, cellulari e computer per un valore molto ingente.
Mercoledì notte, quindi, l’allarme è scattato intorno alle 2.45. La banda ha agganciato una trave di ferro a forma di T al retro di un mezzo e poi, in retromarcia, ha provato ad abbattere la saracinesca che si trova a sinistra rispetto all’ingresso principale, verso la provinciale 235. La sbarra è stata utilizzata per “aggirare” l’ostacolo dei panettoni in cemento posti dalla proprietà davanti a quell’ingresso proprio per tenere a distanza i ladri. I colpi inferti alla saracinesca però sono riusciti solo a piegarla (è stata infatti ulteriormente rinforzata dopo gli ultimi assalti) e a far scattare l’allarme. Così al Codognino si sono precipitate le forze dell’ordine e la vigilanza privata.
Dieci minuti dopo l’assalto sono giunte le pattuglie dell’Ivri, raggiunte poi dai carabinieri della compagnia di Lodi e dalle volanti della questura. Ora sono in corso le indagini per fare luce sulla banda, il “caso” è stato affidato all’Arma dei carabinieri.
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