Cronaca / Centro Lodigiano
Domenica 28 Marzo 2021
Orefice e orafo, Enrico Sali Conti se n’è andato a ottantuno anni
Sant’Angelo, esperto e appassionato, ha anche creato la Riconoscenza civica
Custode di un’arte senza confini, coltivata sin da adolescente e diventata “segno” e testimonianza pluripremiata nel mondo orafo. Ma anche santangiolino doc, uomo conosciutissimo e stimato, che ha seminato tanto in città lasciando un affetto che oggi si riversa sulla famiglia e sui figli Maria, Valentina e Giuseppe, che portano avanti l’attività, premiata come storica da Regione Lombardia. Sant’Angelo perde un altro pezzo di storia e saluta Enrico Sali Conti, storico orafo, deceduto giovedì a 81 anni dopo una lunga malattia. Dal 12 di via Mascagni, lì dove l’attività si è trasferita dopo l’originaria collocazione di via Cesare Battisti, è il figlio Giuseppe, a dire poche, ma sentite parole. Intanto il “grazie” alla casa di riposo di Sant’Angelo Lodigiano, e a monsignor Ermanno Livraghi, e alla città, «per i tantissimi tributi di cordoglio, ma anche stima nei confronti di mio padre, che ha sempre cercato di fare del bene: stiamo raccogliendo il bene e l’affetto che ha seminato». Tra i tanti riconoscimenti, nel 1990 il premio Milano Produttiva, nel 1998 Maestro del Commercio, nel 2002 Maestro Artigiano. Premiato anche da Palazzo Delmati nel 2012 tra le attività storiche, al cordoglio della città si aggiunge quello del sindaco Maurizio Villa e dell’amministrazione, per «un concittadino stimato e conosciuto dal punto di vista professionale e umano ben oltre Sant’Angelo e che alla città lascia anche una testimonianza importante, anche attraverso la realizzazione della statua della Riconoscenza civica». «Conoscevo da sempre Enrico, un grande lavoratore – dice l’ex sindaco Domenico Crespi – ci legava una profonda stima. Di lui conservo una bella immagine, che lo vede chino sul banco da lavoro, attorniano dai meccanismi degli orologi. Sant’Angelo perde una persona laboriosa, un artista».
© RIPRODUZIONE RISERVATA