Papà travolto, condanna a 5 anni

Quasi cinque anni di reclusione per l’incidente costato la vita al 36enne di Borgo San Giovanni Alessandro Villacci, sposato e padre di una bimba di sei anni. Nei giorni scorsi il tribunale di Piacenza ha condannato il romeno, residente nel Pavese, che rimase coinvolto in quel drammatico schianto, avvenuto all’alba del primo aprile 2012, una domenica, sul ponte del Po fra Castel San Giovanni e Pieve Porto Morone.

L’uomo, di 31 anni, ha subito un doppio processo. Per omicidio colposo e per guida in stato di ebbrezza. Era risultato infatti positivo all’alcoltest dopo lo schianto. La pena complessiva è di quattro anni e otto mesi di reclusione. Il giudice ha disposto anche la revoca della patente di guida.

Inutili i soccorsi la giovane di Borgo San Giovanni

Gli avvocati dello straniero, in ogni caso, hanno già annunciato di voler fare ricorso in appello contro questa sentenza. La vicenda, quindi, non è chiusa.

Lo schianto era avvenuto alle cinque di mattina, sul ponte del Po fra le province di Piacenza e Pavia lungo la provinciale 412 “Val Tidone”.

Il giovane padre lodigiano, residente con la famiglia in via Garibaldi a Borgo San Giovanni, si trovava alla guida della sua Hyundai e procedeva in direzione di Pieve Porto Morone. Nel senso opposto invece, in direzione del Piacentino, era in arrivo una Volkswagen Passat con alla guida il giovane romeno. Uno dei veicoli ha sbandato, dando origine allo schianto mortale. Il 36enne di Borgo San Giovanni è stato estratto dalle lamiere, ma le sue condizioni sono apparse subito disperate: è spirato prima dell’arrivo in ospedale con l’ambulanza. Il romeno, invece, si è salvato: è stato portato in ospedale con diverse ferite, ma se l’è cavata.

I carabinieri si sono occupati dei rilievi e hanno proceduto con i rilievi. Da quanto emerso, lo schianto era avvenuto sulla corsia di marcia del Lodigiano. Nelle ore successive invece si è scoperto che il romeno si trovava in stato di ebbrezza: nel suo sangue c’era infatti un tasso di alcol superiore al limite consentito dalla legge per chi si mette alla guida di un’auto.

Nei suoi confronti quindi la procura di Piacenza ha formulato una doppia accusa, molto pesante: guida in stato di ebbrezza e omicidio colposo.

L’uomo ha deciso, assistito dal suo avvocato, di affrontare il processo con il rito abbreviato, che prevede lo “sconto” di un terzo della pena in caso di condanna. Davanti al giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Bersani del tribunale di Piacenza, quindi, l’uomo è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per il reato di omicidio colposo e a un anno e quattro mesi per la guida in stato di ebbrezza. Complessivamene, quindi, la pena è stata di quattro anni e otto mesi. Nel provvedimento il giudice ha stabilito anche la revoca della patente di guida. Il difensore ha annunciato la volontà di fare appello, anche se prima bisognerà attendere che il giudice depositi le motivazioni della sentenza.

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