Pronti ad aprire entro l’autunno e ad assumere fino a 40 persone nel Lodigiano, tra Pieve e dintorni. Sono le ultime notizie arrivate in comune dal quartiere generale di Decathlon, il colosso francese dello sport che dovrebbe aprire un punto vendita nel capannone in fase di costruzione nella zona artigianale di via Leonardo da Vinci.
Se la struttura del nuovo magazzino è ormai ben visibile dalla provinciale 235, sul lato sinistro da Lodi in direzione del casello dell’A1, all’altezza dello svincolo per Cascina Ladina, negli uffici comunali di Pieve è già arrivata una pioggia di curriculum di chi è in cerca di lavoro. Sono almeno una trentina quelli che il sindaco Paola Rusconi si è trovata sul tavolo e, come aveva già annunciato, ha già avuto un incontro alla società per chiedere rassicurazioni affinché per le assunzioni del personale si peschi a Pieve o comunque in territorio Lodigiano.
«Mi sono fatta carico di consegnare i curriculum che mi sono arrivati alla società che mi ha già assicurato che la priorità sarà data alle domande di lavoro dei cittadini di Pieve e del territorio lodigiano - ha spiegato il sindaco Rusconi - : personalmente ho già messo a disposizione la sala del centro civico Rita Atria (proprio di fronte al comune, ndr) per i primi colloqui di selezione». Sulle assunzioni, la Decathlon ha chiarito al comune che per la fase di partenza dovrebbero assestarsi su un numero che per ora non è ancora certo, ma che dovrebbe essere compreso tra le 30 e le 40 unità.
Secondo fonti sindacali, poi, il management, la parte direttiva, sarà tutto interno a Decathlon con spostamenti e riorganizzazioni da altre sedi. In totale una decina di persone che dovrebbe quindi portare a 50 il numero dei lavoratori nella nuova realtà. Su tutta l’operazione, però, pesano le incertezze del ricorso al Tar avanzato dalla Provincia di Lodi per alcune questioni di carattere urbanistico, non ultimo il completamento della fase quattro del nodo infrastrutturale della provinciale 235. Al lavoro, sulla partita, ci sono già i legali, di Palazzo San Cristoforo che ha deciso di portare in aula la questione, e del comune, che ha già affidato l’incarico per la difesa. Sul comparto, poi, è intervenuto anche il Corpo Forestale dello Stato che ha chiesto la documentazione per alcuni approfondimenti ad entrambi gli enti. «In tutto questo non abbiamo mai ricevuto una telefonata dalla Provincia a cui avremmo risposto con disponibilità - ha chiuso il sindaco - : del ricorso non sappiamo nulla al momento, al di là della notifica. La nostra speranza è che non si ritardi inutilmente l’apertura prevista in autunno».
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