Il trattamento riservato al faccendiere santangiolino Piero Daccò è «un caso di interesse per la Corte dei diritti dell’uomo». Lo scrive in una nota ai giornalisti l’avvocato Gianpiero Biancolella, lamentando che l’uomo d’affari sia ancora in carcere a distanza di un anno dall’arresto per il crac del San Raffaele. Nel comunicato distribuito alla stampa, il legale spiega anche che presenterà ricorso alla Cassazione contro la decisione del tribunale del riesame che ieri ha ancora una volta rigettato la richiesta di scarcerazione o di attenuazione della misura cautelare. «La custodia cautelare - si legge nella nota - non deve costituire espiazione anticipata della pena in ossequio agli ulteriori diritti costituzionalmente garantiti della libertà del cittadino e della presunzione di innocenza, fino al maturare di sentenza definitiva di condanna».
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