Polenta e osei costano cari al cacciatore

Un cacciatore bresciano è stato sorpreso la settimana scorsa sulla collina di San Colombano con diverse prede proibite, passerotti e pettirossi, multato e denunciato all’autorità giudiziaria dalla polizia locale della Provincia di Pavia. Il fatto è avvenuto al confine tra il territorio di San Colombano e quello di Miradolo, nella zona attorno a località Valbisseretta. I controlli saranno intensificati. La notizia circola da qualche giorno tra i cacciatori banini e di Miradolo e ha trovato conferma ufficiale al comando della polizia locale della provincia di Pavia. La settimana scorsa un cacciatore bresciano, di cui non sono state rese note le generalità, è stato pizzicato in collina con diverse prede proibite, proprio nella zona di confine tra il territorio di Miradolo, provincia di Pavia, e quello di San Colombano, provincia di Milano. I dettagli non sono stati resi noti, ma l’uomo al momento del controllo, a quanto pare di un guardiacaccia volontario, aveva con sé esemplari impallinati di specie non cacciabili, passerotti e pettirossi tra gli altri.

Per lui è scattata la denuncia penale da parte della polizia provinciale di Pavia e una multa di 6mila euro, oltre al sequestro delle armi che aveva con sé. Non è la prima volta che la collina di San Colombano è teatro di caccia fuori regola da parte di cacciatori bresciani e bergamaschi. Su un’area relativamente piccola ci sono tre diversi territori con altrettante competenze diverse, il che permette ai cacciatori non in regola di spostarsi facilmente per sfuggire a eventuali controlli.

Sulla parte milanese della collina i controlli sono demandati quasi interamente al gruppo di guardie venatorie volontarie costituitesi un paio d’anni fa in seno all’Ambito di caccia 3 di San Colombano, mentre la polizia della provincia di Milano si fa vedere alquanto raramente. «Nel vasto territorio del Pavese i maggiori controlli venatori insistono sull’Oltrepo, e nella collina di San Colombano veniamo relativamente poco - spiega il comandante della polizia locale della Provincia di Pavia Mauro Maccarini -. Tutte le volte che veniamo, però, troviamo qualcosa che non va e parte qualche verbale o peggio qualche denuncia. Anche per questo abbiamo deciso di intensificare i controlli nell’area di Miradolo e Chignolo, al confine con San Colombano, anche in collaborazione con le guardie venatorie volontarie delle associazioni».

Controlli che potrebbero servire a definire meglio anche la presenza di fauna selvatica nell’area. Da tempo ormai si segnalano tra Corteolona e Chignolo Po diversi cinghiali e ormai è solo questione di tempo perché superino il limite della strada provinciale 234 Mantovana e si dirigano verso la collina di San Colombano, di certo un habitat naturale perfetto. E sempre in collina potrebbe essere arrivato anche un altro ungulato, il capriolo, di cui alcune impronte sarebbero state viste da alcuni cacciatori. Se di un esemplare di passaggio o stanziale nell’area, probabilmente lo si scoprirà nei prossimi mesi.

Andrea Bagatta

© RIPRODUZIONE RISERVATA