Cronaca / Centro Lodigiano
Domenica 22 Settembre 2024
PSA Aziende agricole in ginocchio nel Lodigiano:«Serve subito una via d’uscita»
Peste suina Confagricoltura sollecita le istituzioni ad agire: la Psa è una piaga
Produzione ferma, movimentazioni bloccate e dunque sovraffollamento delle stalle, crollo dei prezzi di vendita degli animali per chi ancora può commercializzare. In tutta Italia sono 50 i focolai di Peste suina africana, con 25mila animali trovati positivi al virus. E la provincia di Lodi sale vicina a quella di Pavia tra i territori più colpiti.
È l’analisi di Confagricoltura, con dati aggiornati al 19 settembre: «La situazione non è più sostenibile. Confagricoltura sollecita le istituzioni ad agire con fermezza per individuare subito una via d’uscita e permettere la sopravvivenza delle aziende agricole e la salvaguardia di uno dei settori strategici dell’agroalimentare italiano con un valore complessivo di oltre 13 miliardi di euro e 2,3 miliardi di export». I dati elaborati da Confagricoltura sulla base dei bollettini epidemiologici per la Psa indicano a Lodi cinque focolai confermati, il 10 per cento di quelli di tutta Italia, con 10mila 616 capi infetti, quasi il 43 per cento di tutti gli animali in cui è stato riscontrato il virus in tutta Italia. A guidare la graduatoria è Pavia, con 22 focolai e 12mila 931 capi con il virus. A causa dei 5 focolai di Psa, a Vigarolo di Borghetto, a Marudo (in due allevamenti), a Sant’Angelo e da ultimo a Vidardo, sono già stati abbattuti o sono in corso di abbattimento i 7mila capi presenti in quelle stalle e altri 20mila almeno in altri allevamenti della stessa proprietà dell’allevamento di Vigarolo di Borghetto per le correlazioni epidemiologiche.
Il servizio Veterinario di Regione sta valutando poi il possibile abbattimento preventivo di circa 3mila suini di una decina di allevamenti di piccole dimensioni che non offrono garanzie dal punto di vista della biosicurezza. Al di là degli abbattimenti, però, gli allevamenti di tutta la provincia, sono sottoposti al divieto di movimentazione degli animali, con gravissime ripercussioni sul benessere animale e sulla gestione delle stalle, mentre le limitazioni alle attività umane all’aperto continuano a colpire soprattutto il mondo dei runner, con la marcia di Lodi Vecchio, programmata il 29 settembre, slittata al 20 ottobre, per ora, a causa delle mancate risposte di Ats alla richiesta di autorizzazione.
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