Rapina in banca a Sant’Angelo

Avevano già preso i soldi e stavano per fuggire. Ma i carabinieri li hanno sorpresi davanti all’ingresso e a quel punto si sono arresi. Si è conclusa con tre arresti la rapina tentata ieri mattina alla filiale Bpl di piazza Vittorio Emanuele a Sant’Angelo. A incastrare la banda pare sia stato un dipendente della banca, che era al telefono con un’altra filiale quando i malviventi sono entrati minacciando i presenti: al collega ha fatto capire quello che stava succedendo e così è partito l’allarme al “112”.

Gli arrestati sono tutti italiani, originari e residenti a Napoli. A.C. di 43 anni e S.C. di 21 (padre e figlio) e G.A. di 49 anni. I più “anziani” hanno già diversi precedenti specifici alle spalle. Il quarto complice, entrato con loro in filiale ma poi uscito per fare il “palo”, è fuggito quando ha visto i carabinieri arrivare ed è tuttora ricercato. Davanti alla filiale avevano lasciato un’auto, la Ford rubata il giorno prima a Massalengo, che è stata posta sotto sequestro.

Il raid è cominciato intorno alle 11.30 di ieri. Nella filiale di piazza Vittorio Emanuele, dove si trova anche la farmacia, c’erano circa dieci clienti. Il più giovane è entrato per primo, facendosi riprendere dalle telecamere (è incensurato), e dalla porta lasciata aperta sono passati i complici, tutti con berretto da pescatore e passamontagna. Uno di loro è saltato dietro il bancone e ha cominciato a riempire una borsa con i soldi della cassa. Non avevano armi.

Nel frattempo però l’allarme era partito: sei pattuglie del nucleo radiomobile e del reparto operativo di Lodi hanno bloccato tutte le possibili vie di fuga da Sant’Angelo; altre tre invece sono andate davanti alla filiale e dalle vetrate i militari hanno visto che la rapina era ancora in corso. Il comandante della stazione di Sant’Angelo, luogotenente Gaetano Carlino, ha gridato ai malviventi di arrendersi e uscire, e che nessuno si sarebbe fatto male. A quel punto loro si sono tolti berretti e passamontagna e si sono stesi a terra, lasciando andare tutti i soldi. Avevano capito che ormai non avevano più via di scampo.

«Devo fare i complimenti alle forze dell’ordine, al maresciallo Carlino e ai suoi collaboratori, per come hanno risolto questa situazione - sono le parole a caldo del primo cittadino Domenico Crespi -. Ho parlato anche con i dipendenti della filiale e ho portato la mia solidarietà per l’accaduto». Un elogio ai suoi uomini lo ha rivolto anche il comandante provinciale dell’Arma, il tenente colonnello Fabrizio Clementi: «Il fatto che siano arrivati in pochi minuti dimostra che erano presenti sul territorio. Hanno agito con determinazione e professionalità e non hanno messo a rischio l’incolumità dei cittadini».

La banda è stata portata in caserma e lì è stato formalizzato l’arresto. In serata per loro si sono aperte le porte del carcere, sono accusati di tentata rapina in concorso, furto aggravato e, solo S.C., per possesso di arnesi da scasso perché in tasca aveva una chiave alterata.

La filiale, invece, rimasta chiusa il resto della mattinata per i conteggi, ha riaperto nel pomeriggio.

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