Salvataggio inutile, il capriolo muore

Viene liberato da un tunnel, ma non sopravvive

Il salvataggio è eroico, ma non basta. È lo struggente dramma pasquale che, domenica pomeriggio, ha visto impegnati pompieri, guardie ecologiche volontarie e amici degli animali nel soccorso di un capriolo, trovato “prigioniero” di un tunnel di cemento a Massalengo, tra un fosso e la strada Provinciale 23. Liberato con un difficile intervento-lampo dai vigili del fuoco e trasportato in una cascina a Lodi per le cure, l’animale è spirato dopo pochi minuti: fatale, molto probabilmente, s’è rivelata la lunga esposizione della bestiola all’acqua e alle fredde notti pre-pasquali. La tragedia si è consumata attorno all’ora di pranzo. Circa un’ora prima, i pompieri lodigiani erano piombati a Massalengo, nei pressi della strada provinciale 23, la “Lodi-San Colombano al Lambro”, nei pressi della logistica Ferrari, dove era stata segnalata loro la presenza dell’animale. Come e da dove fosse arrivato lì l’esemplare non si sa; fatto sta che il cervide, presumibilmente di giovane età, sembrava come intrappolato in un lungo tubo di cemento, dal quale continuava a muoversi avanti e indietro. Raggiunti da Italo Boni, guardia ecologica volontaria del Comune di Lodi, i vigili del fuoco hanno dovuto effettuare un intervento tutt’altro che semplice; calarsi con delle corde, per spingere il capriolo in una direzione e riuscire a recuperarlo. Detto e fatto: con un’operazione rapida, i pompieri sono riusciti a prendere il giovane cervide e ad affidarlo alle cure degli altri soccorritori intervenuti con loro. L’animale era calmo ma malconcio, le unghie delle zampe rovinate, forse dal cemento del tunnel nel quale aveva probabilmente cercato protezione, finendone però ostaggio; ed era bagnato, una circostanza che potrebbe spiegare il tragico epilogo avvenuto di lì a poco. Adagiato con dolcezza su un veicolo, il capriolo è stato portato in cascina Incantonatella, verso frazione Fontana, dove proprietari, veterinari e guardie ecologiche si sarebbero presi cura di lui; ma pochi minuti dopo essere arrivato, l’animale è morto, gettando tutti nella costernazione: «Era davvero bellissimo, ci dispiace molto - sospira Italo Boni -. Cosa è accaduto? Non lo so, ma credo sia rimasto a lungo a bagno, era malconcio, forse non riusciva a uscire dal tubo dal quale l’hanno recuperato. Di certo ho visto la professionalità, la bravura e la delicatezza con la quale l’hanno soccorso i vigili del fuoco: tanto che il capriolo, dopo che l’hanno tirato su, era calmo». Calmo, forse, come se sapesse di essere alla fine. E calmo, forse, perché comunque circondato da persone che, anche se per poco tempo, gli hanno voluto davvero bene; sospirando per questa piccola grande tragedia pasquale, ci piace immaginarla almeno così.

© RIPRODUZIONE RISERVATA