«San Bartolomeo, patrono di Casalpusterlengo, è testimone attuale della parola di Gesù, è uomo di testimonianza di verità per la quale ha dato la vita. Un esempio per tutti noi, per indicarci un cammino all’insegna della verità e della fede». Queste le parole nell’omelia pronunciata da monsignor Giuseppe Merisi, Vescovo di Lodi, che ieri mattina ha presieduta la Messa solenne celebrata nella chiesa parrocchiale di piazza del Popolo, gremita di fedeli per la festosa ricorrenza, con la partecipazione dei due parroci casalesi don Franco Anelli e padre Vitale Maninetti e della Schola Cantorum. In apertura della celebrazione il parroco don Franco ha sottolineato che «la comunità casalese dovrebbe chiedere in dono l’entusiasmo sincero che ha caratterizzato la vita pubblica di San Bartolomeo». Monsignor Merisi ha inoltre voluto ringraziare pubblicamente don Franco per «il suo servizio generoso ed intelligente, durato quasi 13 anni, a Casale che lascerà a giorni per il difficile compito di dirigere il Seminario vescovile». Successivamente, nella chiesa gremita di fedeli, si è tenuta la tradizionale offerta dei ceri da parte dell’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Flavio Parmesani, insieme al vicesindaco Maria Luisa Braguti, agli assessori Pietro Pea e Piero Mussida, al presidente del consiglio comunale Nicola Locatelli, il presidente dell’Azienda Speciale Emanuele Steffenini, i consiglieri comunali Angelo Pagani, Andrea Bossi e Marco Zanelli, il consigliere provinciale Gianfranco Concordati, la presidente della Pro loco Maria Peverali oltre alla comandate dei vigili urbani Laura Chiesa e a rappresentanze delle locali sezioni dei Carabinieri, Guardia di finanza, Croce Casalese,Protezione Civile e Vigili del fuoco.
Poi tutti pronti per il rito degli aperitivi ed il gran pranzo della sagra. La tradizione vuole infatti che dopo la celebrazione della Santa Messa solenne e l’aperitivo nei bar “suta i portegh” (sotto i portici della centrale piazza del Popolo) ci si sieda tutti attorno alla tavola imbandita per un gran pranzo festaiolo ricco di gustose portate dagli antipasti, agli stangheti (ravioloni ripieni di zucca) fino al gorgonzola di produzione locale ed alla immancabile turta de Casal, il tutto accompagnato da innumerevoli brindisi. Un rito gastronomico-culinario che apporta decisamente una «botta calorica» che i casalesi tendono a «smaltire» nel pomeriggio con una passeggiata al luna park, specie per chi ha bambini piccoli, o in piazza dove non è mancato uno dei momenti più tradizionali della festa patronale casalese: la distribuzione gratuita di gustose fette di Turta de Casal, organizzata dalla Pro loco e dai panificatori.
Francesco Dionigi
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