San Colombano piange il 35enne Marco Forti, oggi l’ultimo saluto

Gli studi all’Itis Volta di Lodi, un posto di lavoro stabile alla Formec Biffi di San Rocco al Porto, nove anni fa l’incontro con la ragazza che è diventata sua moglie, Maddalena, poi, un anno fa, una sensazione insolita di stanchezza, una visita, gli esami e la terribile diagnosi: linfoma. Marco Forti, per gli amici Taribo, 35 anni, di San Colombano al Lambro, frazione Campagna, si è spento nelle scorse ore nella sua abitazione. Poco tempo fa era stato battezzato suo figlio, quando Marco ancora combatteva contro la malattia. Alla quale, in questi tempi duri, se n’era aggiunta, un altra, il Covid-19. In pochi mesi Marco si è trovato a combattere contro due nemici che da soli si può sperare di vincere ma che assieme rendono ancora più difficili le cose.

Seguito dall’Humanitas di Rozzano, ma anche dal San Matteo di Pavia, Forti ha trascorso più di tre mesi in ospedale. I medici hanno dovuto rimodulare le cure per il linfoma, un tumore che coinvolge i globuli bianchi, parte fondamentale del sistema immunitario per non rischiare di interferire con le cure per il Coronavirus. A metà settimana, medici e familiari hanno deciso che era meglio che ritornasse a casa, per quelli che si temeva, come poi è successo, che sarebbero stati i suoi ultimi giorni. In tanti ricordano il suo sorriso, il suo entusiasmo, nessuno pensava che non avrebbe potuto veder crescere suo figlio. Sicuramente lui sapeva che questa pandemia lo metteva a rischio, fa pensare, oggi, rileggere uno dei suoi ultimi post, domenica 23 febbraio, quando rilanciava su Facebook l’appello di un rianimatore veneto: «Perché dovete stare a casa», con dati dell’Oms che, allora, attribuivano al Covid una contagiosità del 60 per cento contro il 10 per cento dell’influenza.

Oggi pomeriggio, sabato, alle 15.30, nella chiesa della parrocchia di Campagna saranno celebrati i funerali, quindi sarà accompagnato per la cremazione.