Cronaca / Centro Lodigiano
Giovedì 22 Agosto 2024
Sant’Angelo, abitanti del Pilota “prigionieri” tra lavori non finiti e amianto
Gli inquilini di due palazzine Aler costretti in casa dalle impalcature
Si respira malcontento nelle abitazioni di edilizia popolare delle vie Fermi e Galilei in zona Pilota, a Sant’Angelo Lodigiano. A finire nei polmoni di circa 40 famiglie divise tra due palazzine da tre piani ciascuna ci sarebbe però anche dell’amianto.
È quanto denunciato dai residenti di questo quartiere alla periferia della città. Dall’inverno del 2023 essi sono costretti a convivere con le conseguenze del superbonus 110 per cento. I lavori erano partiti con l’intento di rinnovare le facciate esterne dei due edifici: oggi però dei cantieri non rimane altro che uno scheletro spoglio. Vale a dire un’impalcatura che avvolge in parte la palazzina su via Fermi e interamente quella su via Galilei. Come risultato le finestre non si possono aprire, le zanzariere non si possono tirare, i balconi sono off-limits e per giunta i ponteggi agevolano la salita ai piani alti di malintenzionati.
«I ponteggi non sono dotati di allarme, c’è pieno di ragazzini che salgono fino ad arrivare al terzo piano, dove io abito - dice Luciano D’Ambrosio, uno dei promotori dell’iniziativa di gruppo volta a chiedere una tempestiva risoluzione della questione -. I muri delle case sono di Aler, ma i condomini sono misti e la gestione è affidata a un amministratore di condominio. A lui ci rivolgiamo, anche se ormai, lo sappiamo, le nostre richieste sono destinate a cadere nel vuoto». Nello scantinato della palazzina dove abita D’Ambrosio c’è un altro grosso problema. «Amianto nocivo, ogni volta che si scende in cantina c’è da farsi il segno della croce - dice l’uomo, mentre indica un cartello appeso alla parete con su scritto “Attenzione pericolo amianto” -. Inoltre quando piove qui tutto si allaga, perché la ditta che stava lavorando alla facciata se ne è andata senza neanche completare i collegamenti tra grondaie e canaline di scolo, per cui quando piove è un disastro». Luciano D’Ambrosio e i suoi vicini di casa dicono di aver interpellato più volte l’amministratore di condominio, l’Aler, il Comune e pure le forze dell’ordine, ma il rebus rimane ancora di difficile soluzione: «Alcuni hanno la casa di proprietà, altri sono in affitto. Questi ultimi, a fronte anche di spese condominiali non certo esigue, stanno pensando di farsi sentire iniziando a chiudere il portafoglio finché la situazione non assumerà una parvenza di normalità».
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