Cronaca / Centro Lodigiano
Giovedì 03 Marzo 2011
Sant’Angelo, aggredisce la moglie con un’ascia: un 63enne arrestato per tentato omicidio
Insegue la moglie in strada impugnando un’ascia e la colpisce più volte alla testa con il manico, mentre lei fugge con il volto coperto di sangue e urla disperata per chiedere aiuto. Una scena drammatica, avvenuta ieri mattina a Sant’Angelo in via Cortese, fra l’ospedale Delmati e il campo sportivo. Alla fine la donna, di 26 anni e originaria del Burkina Faso, è finita in ospedale, mentre l’uomo, italiano di 63 anni, è scappato fino in via San Martino e lì è stato arrestato dai carabinieri e portato in cella con l’accusa di tentato omicidio.
Cosa abbia fatto scattare il raptus di follia non è ancora chiaro. I due, marito e moglie con una figlia di cinque anni, ieri mattina erano in casa, una villa bifamiliare in via Cortese. A un certo punto, poco prima delle 11, è scoppiata una lite, non certo la prima nell’ultimo periodo, e il tono della voce fra i due si è alzato sempre di più. Fatto sta che alla fine l’uomo, G.C. le sue iniziali, ha impugnato un’accetta, utilizzata in genere per i lavori di giardinaggio, e ha cercato di colpire la donna. Questa all’inizio ha cercato di difendersi e ha morso il marito alle braccia; poi, praticamente mezza nuda perché stava per entrare in doccia, è corsa all’esterno, nonostante il freddo e la neve, per sfuggire alla sua furia. I due urlavano e correvano e hanno attirato l’attenzione di alcune persone. Due giardinieri, in particolare, che si trovavano nel giardino della villa accanto per dei lavori, hanno visto tutto, allibiti e spaventati.
La donna è stata colpita più volte alla testa con il manico dell’arma. Prima in casa, dove è stato trovato parecchio sangue, poi fuori. È stata soccorsa dai sanitari del “118” e portata con l’ambulanza all’ospedale di Lodi: all’inizio le sue condizioni sembravano gravi, tali almeno da giustificare l’accusa di tentato omicidio; ma poi, dopo le visite mediche e gli accertamenti, è stata giudicata fuori pericolo e addirittura guaribile con 15 giorni di prognosi.
Nel frattempo qualcuno ha chiamato anche i carabinieri e sul posto sono intervenute le pattuglie della stazione locale, raggiunge anche dalla polizia locale. L’uomo, dopo l’aggressione, si era già allontanato a piedi, non è chiaro se con o senza l’arma, ma è stato rintracciato intorno alle 11.30 in via San Martino dai militari e portato in caserma. Aveva dei lividi alle braccia e segni di morsi, ma non è stato necessario medicarlo in ospedale.
Nonostante la prognosi di pochi giorni per la 26enne, i militari hanno deciso di procedere comunque con l’arresto, soprattutto per la dinamica brutale dell’aggressione, per la presenza dell’arma e per la fuga. Questa mattina l’uomo sarà processato per direttissima in tribunale: è probabile che la pesante accusa di tentato omicidio, alla luce delle condizioni della donna, venga ridimensionata dal giudice.
Anche il sindaco Domenico Crespi è stato informato di quanto accaduto. «Conosco bene queste persone, dispiace molto per quello che è successo, sia per loro che per la bambina - sono le sue parole -. Gli accertamenti sono in corso e quindi in questo momento è meglio astenersi da ogni commento».
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