Ventimila euro. A tanto ammonta il “buco” di bilancio del servizio delle mense comunali di Sant’Angelo Lodigiano. La cifra è la conseguenza diretta delle famiglie che non pagano la mensa e riguarda il periodo compreso fra settembre 2012 e febbraio 2013. A renderla nota pochi giorni fa è stato il sindaco di Sant’Angelo, Domenico Crespi, nel corso della presentazione del bilancio consuntivo 2012 del Comune.
La crisi economica (ma non solo) appesantisce sicuramente la situazione e fa sì che ci siano famiglie che non paghino il buono mensa nonostante i figli continuino a usufruire regolarmente del servizio. Quello di Sant’Angelo - peraltro - non è certo un caso isolato. Restando nel Lodigiano, è di pochi giorni fa la polemica di Castiglione d’Adda - ad esempio - dove la giunta di centrodestra era intenzionata a sospendere dal servizio mensa gli alunni che non pagavano. Il sindaco Crespi non pare invece di questo indirizzo e al contrario sostiene che «non possiamo certo fare come il sindaco di Adro» (Comune bresciano che voleva escludere dal servizio chi non pagava e che è diventato un “caso nazionale”).
In questi casi il limite tra reale povertà e “furberia” è talvolta labile e difficilmente distinguibile. E non sempre i morosi sono stranieri. C’è poi la situazione degli alunni i cui genitori sono immigrati irregolarmente presenti nel nostro Paese. Non a caso Crespi ha spiegato quello che per lui è il classico paradosso all’italiana: «Da un lato queste persone per lo Stato sono clandestine e dunque non potrebbero stare nel nostro Paese, dall’altro la scuola è obbligata ad accogliere i loro figli. Questa situazione, creata ad arte dai burocrati romani, di certo non aiuta gli amministratori locali». Il problema della morosità del servizio mensa ha visto protagoniste anche le minoranze barasine che siedono in consiglio comunale e che hanno chiesto conto alla maggioranza della situazione debitoria. Luisella Lunghi, capogruppo di SantAngeloViva, ha segnalato che «nel 2012 il grado di copertura economica del servizio (la cifra complessiva pagata dalle famiglie, ndr) è sceso sotto il 60 per cento e in generale si è assistito a una diminuzione costante dal 2009 in poi».
Molto più duro Maurizio Villa, capogruppo della Lega nord. «Nel 2012 il servizio mensa ha avuto una copertura economica del 56 per cento: significa che su un costo totale di 270mila euro, le famiglie hanno contribuito con soli 153mila euro, mentre il resto è stato messo dal Comune di Sant’Angelo, cioè da tutti i cittadini. Negli anni dell’amministrazione Carlin invece la copertura del servizio era pari all’85 per cento, segno che la morosità era molto più contenuta. Oggi molti stranieri non pagano la mensa e la cosa grave è che il Comune di Sant’Angelo non fa nulla per recuperare questi soldi».
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