Schianto mortale per un 36enne di Marudo

Morto in moto, contro una cancellata, a una manciata di metri da casa. Si è spenta così, a soli 36 anni, la vita di Giuseppe Cappellini, macellaio residente a Inverno e Monteleone ma originario di Marudo, il paese al quale era sempre rimasto legato e dove aveva trascorso anche le ore precedenti alla tragedia. Lo schianto è avvenuto attorno alle 2.30 di ieri notte. Cappellini stava rincasando verso la sua abitazione in via Umberto I, dove viveva da una decina di anni, quando per cause ancora al vaglio della polizia stradale di Pavia, poco dopo la rotatoria d’ingresso a Monteleone, la sua “due ruote” ha perso il controllo, schiantandosi a una quarantina di metri da casa.

Giuseppe Cappellini

Ha fatto tutto da solo. I soccorritori inviati dal “118” non hanno potuto fare nulla: il lodigiano è morto, stroncato dalle gravissime e molteplici lesioni riportate nella carambola. La notizia si è diffusa dal Pavese al Lodigiano ieri mattina. A Marudo, dove Giuseppe era conosciutissimo e benvoluto per la sua solarità; e anche a Sant’Angelo, dove l’uomo lavorava da alcuni anni al Conad di via XX Settembre, stimato dai colleghi e molto amato anche dai clienti.

«Ci sapeva fare, era un intrattenitore e un ragazzo di compagnia, nonché una bravissima persona», ricorda distrutto dal dolore ma orgoglioso Emanuele Cappellini, uno dei due fratelli della vittima. Che a Inverno e Monteleone viveva da solo, ma che fuori dalla porta di casa aveva un mondo di persone che gli volevano bene. Soprattutto a Marudo, dove oltre a uno dei fratelli vivono la fidanzata e gli amici, quelli con i quali anche martedì, come tante altre volte, si era intrattenuto in paese. Disponibile e aperto, con tutti: anche nella solidarietà e nell’impegno civico, tanto che dopo essere stato volontario della Croce Bianca, raccontano gli amici, stava meditando l’ingresso nel gruppo di Protezione civile del paese.

Tutto spezzato da quell’ultimo viaggio, nel cuore della notte, chissà come. Nessun altro veicolo coinvolto, nessun elemento certo per spiegare la micidiale carambola, con la moto, giapponese e di media cilindrata, che decolla nei pressi della rotatoria verso un muro e una cancellata, dove il pilota si schianta fatalmente. I rilievi della Polstrada pavese stanno proseguendo, anche se adesso, a Marudo, si aspetta soprattutto il momento dell’ultimo e più doloroso saluto, quello del funerale. «Vorrei che si partisse da casa sua, ma che venisse sepolto qui in paese», chiosa il fratello Emanuele. L’intenzione è di celebrare le esequie già sabato, così che tutti tra i tanti amici di Giuseppe possano tributargli l’ultimo omaggio; prima, bisognerà attendere il via libera dell’autorità giudiziaria, che potrebbe riconsegnare la salma alla famiglia già oggi.

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