Un primo, non definitivo ma fondamentale, passo, verso la realizzazione del nuovo, discusso sito di stoccaggio del gas a Cornegliano Laudense, è stato compiuto. Si tratta dell’avvio del cantiere di bonifica dell’area destinata al progetto, avviato da alcune settimane e ben visibile dalla strada, anche se ora fermo per le ferie estive. «Si tratta - conferma il sindaco del paese Matteo Lacchini - dell’avvio di alcune opere necessarie alla bonifica del sito, come previsto dalla Vas (Valutazione ambientale strategica). Per quel che riguarda invece l’avvio dei lavori legati all’impianto gas, l’iter è ancora piuttosto lungo e verosimilmente il via libera ai lavori è ancora piuttosto lontano».
Di quello che succederà al sito destinato al grande impianto di stoccaggio del gas ancora non si sa molto, se non che sarà un intervento imponente, per capitali e mole di materiale stoccata. Sulla base dei progetti, il nuovo maxi deposito del gas “Cornegliano Stoccaggio”, potrà contenere oltre un milione di metri cubi di gas che verrà “iniettato” nel giacimento nei periodi di surplus di mercato, per poi coprire le esigenze dei consumi in caso di necessità.
Una lavorazione che, nelle punte massime, potrà toccare anche i 27
milioni di metri cubi di gas al giorno, ma che nel giacimento potrà ospitare un massimo di 1 milione e 100 metri cubi di gas. A Cornegliano, in base al progetto, il gas passerà dal giacimento (una
sorta di serbatoio geologico poroso, originariamente mineralizzato e la cui produzione è al momento è esaurita), ai pozzi (ce ne saranno 14 per garantire un adeguato drenaggio del giacimento), alla centrale di stoccaggio (la zona dove verrà fisicamente prodotta l’energia grazie ai turbo alternatori). Un sistema sofisticato e complesso che porterà nel Lodigiano una maxi riserva di gas per cui Italgas, titolare dell’impianto, sborserà 4,5 milioni di euro in compensazioni, dei quali circa 1,6 milioni entreranno nelle casse di Cornegliano Laudense. Il nuovo impianto, come prevedibile, anche alla luce della sua imponenza, è da tempo al centro di accese polemiche tanto che, per opporvisi con maggiore efficacia, alcuni cittadini si sono costituiti in un comitato che, sotto il nome di Ambiente e Salute nel Lodigiano, ha già avviato una raccolta firme per protestare contro la mancanza di informazione sul progetto che porterà il gas nel vecchio giacimento scoperto negli anni Cinquanta e ora in disuso. Il progetto, comunque, sarà esposto al pubblico nel corso di una serata in programma il prossimo settembre durante la quale prenderanno la parola i soggetti interessati: oltre al Comune, anche la Provincia, Arpa e Ital Gas Storage, società proponente e ad oggi già titolare della concessione ministeriale per lo sfruttamento dell’ex giacimento.
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