Ancora a rischio la fauna del vallone del Lambro tra Vigarolo, Borghetto e Graffignana: il muretto di contenimento messo a protezione della ciclabile fa da barriera al passaggio degli animali che così restano esposti al rischio di investimento da parte delle auto in transito sulla provinciale 125 Graffignana-Borghetto. «E invece le specie da proteggere e salvaguardare sarebbero tante, con una biodiversità della zona è notevole come testimoniato anche dal rinvenimento di alcune conchiglie autoctone d’acqua dolce a Vigarolo» sostiene un ambientalista borghettino.
L’allarme per le condizioni della provinciale 125 era stato lanciato già a marzo del 2010, poco dopo la conclusione dei lavori di realizzazione della ciclabile, uno stretto passaggio sulla destra della strada percorrendola da Graffignana a Borghetto.
Qui a contenimento del terreno, leggermente rialzato rispetto alla sede stradale, era stato realizzato un muretto pieno alto un metro e mezzo circa e lungo per centinaia di metri senza interruzioni, che ha avuto come effetto collaterale quello di bloccare completamente il transito alla piccola fauna, solita in precedenza ad attraversare la provinciale 125 per spostarsi nel vallone del Lambro dai campi di Vigarolo a quelli di Borghetto, a confine con Graffignana.
Trovandosi di fronte il muro, animali come tassi, lepri e fagiani (l’area è zona di caccia destinata a ripopolamento e cattura) tornano sulla strada per cercare un varco e rimangono esposti a lungo al passaggio delle auto.
Dopo le polemiche di due anni fa, con diversi tassi morti nel giro di un mese, la situazione sembrava essere tornata alla normalità forse anche perché gli animali dopo l’iniziale disorientamento avevano imparato a conoscere i luoghi d’attraversamento.
Al contrario, la strage continua.
«Non se ne parla più, ma gli animali continuano a essere investiti - dice un cittadino di Borghetto -. Ho visto diversi tassi e raccolto personalmente un esemplare appena investito. Avevano promesso un intervento con dei varchi nel muretto ma non è stato fatto niente. È un peccato perché solo ad avere interesse, qui si può scoprire una ricchezza di fauna e una biodiversità sorprendenti. In due laghetti asciutti di Vigarolo, durante alcuni lavori di spianamento, sono state portate alla luce delle conchiglie d’acqua dolce autoctone, ormai prive di mollusco. È un rinvenimento notevole per le nostre zone, e le dimensioni delle conchiglie stesse sono ragguardevoli».
Insomma, la richiesta che arriva è quella di una maggiore attenzione per l’ambiente e per la protezione della fauna. All’epoca l’assessorato alle infrastrutture aveva promesso un intervento per migliorare la situazione, ma da allora non risultano essere stati fatti interventi.
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