Tavazzano, due truffe agli anziani

Un’anziana è caduta nella rete dei truffatori; un’altra, che si è insospettita, è riuscita a chiedere aiuto e a metterli in fuga. È successo ieri mattina, intorno alle 11, a Tavazzano con Villavesco in via Cascinetta. Due uomini, italiani, si sono presentati in un condominio presentandosi come tecnici del comune incaricati di fare delle verifiche per una perdita d’acqua.

Al primo piano hanno visto una signora che rientrava e sulla porta di casa, mentre lei stava aprendo, le si sono avvicinati e uno di loro è riuscito ad entrare insieme a lei.

Ha spento la tv e poi ha chiesto dove era l’oro, perché avrebbe potuto rovinarsi a causa della perdita e andava spostato. Ma lei non si fidava, quel tizio non la convinceva, e così lui ha finto di telefonare alla figlia in ufficio, facendole credere che anche lei aveva detto di spostare l’oro. Ma proprio questo lo ha tradito: di oro infatti non ce n’era in casa e la figlia lo sapeva benissimo. La donna ha capito che qualcosa non andava e ha aperto una finestra, per chiedere aiuto, poi si è rivolta a una vicina che passava sul pianerottolo. A quel punto l’uomo si è allontanato senza dire altro.

Nel frattempo, però, il complice si è era già diretto al terzo piano e aveva suonato alla porta di una ottantenne. In questo caso la truffa è andata a segno e l’uomo ha preso circa 800 euro in contanti e tutti i gioielli, per un valore di migliaia di euro. Quando se ne è resa conto, è scesa a piangere per quello che le era successo.

Più tardi sono arrivati i carabinieri. Hanno raccolto una descrizione sommaria dei due malviventi e con l’identikit tracciato hanno cominciato le ricerche. In via Pesa sono stati fermati due sospetti, accompagnati in caserma per l’identificazione. Ma poi i carabinieri hanno scoperto che non erano loro i ladri che stavano cercando e così li hanno lasciati andare quasi subito. Le forze dell’ordine rinnovano l’invito agli anziani a prestare la massima attenzione agli estranei che bussano alla loro porta di casa presentandosi come impiegati o tecnici delle varie società di servizi e di non esitare a chiamare i numeri di emergenza (“113” per la polizia e “112” per i carabinieri) al primo sospetto.

Davide Cagnola

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