Il parroco di Tavazzano don Gianfranco Pizzamiglio si è detto pronto ad aiutarlo a cercare un lavoro e il tribunale di Lodi gli ha concesso la sospensione condizionale della pena: l’autore del furto alla bussola delle offerte dell’inginocchiatoio della Madonna del Viandante nella chiesa parrocchiale di Tavazzano dovrebbe accendere un cero, visto che, da codice penale, gli veniva contestata la recidiva specifica infraquinquennale nel reato e che stavano già per aprirsi per lui le porte del carcere lodigiano della Cagnola. Quarant’anni all’anagrafe, anche se ne dimostra già qualcuno in più, D.L., originario della Campania ma cresciuto a Lucca, durante l’interrogatorio dell’udienza di convalida ieri mattina a Lodi ha ammesso le proprie responsabilità e si è giustificato: «Non avevo soldi per mangiare». Un’attenuante, quella dello stato di necessità, che però non è stata considerata in quanto avrebbe potuto chiedere aiuto a qualcuno, magari proprio in parrocchia, prima di armarsi di una lunga chiave e forzare la cassettina delle offerte, contenente circa 15 euro, quasi tutti in monetine. L’uomo, disoccupato anche se con esperienze da gessista e imbianchino, e a suo tempo militare di leva nella Folgore, ha raccontato di essersi trovato senza genitori, entrambi morti, né alcun altro parente in grado di aiutarlo. Nonostante l’età, però,aveva un solo precedente per tentato furto. Il giudice Ilaria Gentile, dopo aver convalidato l’arresto, ha ratificato il patteggiamento concordato tra il difensore Katiuscia Carini e il pm Mario Bonizzoni: il furto aggravato derubricato in tentativo, meno grave, dato che il ladro non si era allontanato molto dalla chiesa, la recidiva elisa dalle attenuanti generiche, per una pena di 6 mesi, 20 giorni e 200 euro di multa e sospensione condizionale. Con l’ammonizione di rito: la prossima condanna gli costerà sicuramente il carcere.
Il furto era avvenuto lunedì pomeriggio: l’uomo era stato visto armeggiare attorno alla bussola da due volontari della parrocchia e il parroco l’aveva invitato a fermarsi e riconsegnare il maltolto. Pochi istanti dopo l’hanno bloccato invece i carabinieri di Tavazzano.
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