Un fine settimana di code lungo la 235

Nuovi megastore e acquisti natalizi incrementano il traffico

Nel primo week-end di shopping a dicembre la provinciale 235 Lodi-casello “scoppia”: sabato pomeriggio e domenica pomeriggio il flusso di auto in transito sulla strada provinciale era un unico lungo serpentone dalla rotatoria della tangenziale di Lodi fino all’ingresso in autostrada e allo svincolo per la Bennet. Non ci sono stati problemi di circolazione, ma il traffico è stato costantemente intenso, e questo è solo l’inizio di dicembre. E se in passato l’arteria era già sempre stata pesantemente congestionata, i nuovi arrivi sull’asta della 235 si fanno sentire: il colosso dell’abbigliamento Decathlon a Pieve e il Pubblistore del Baffo Roberto da Cremona a Cornegliano hanno fatto il pieno di clienti, e anche il nuovissimo Jysk, il discount del mobile che ha aperto solo 15 giorni fa di fianco a Decathlon, ha fatto la sua parte, attirando un buon numero di visitatori. Il centro commerciale Bennet aperto tutto il fine settimana, come ormai consuetudine, e gli altri store disseminati lungo la 235 hanno fatto il resto. Non ci sono dati certi ma la 235 è «sicuramente la strada più trafficata del Lodigiano», e c’è da scommettere che anche i livelli di smog nell’area non siano da meno e puntino al primato. «Non abbiamo dati precisi riferiti a questa asta, ma sicuramente è quella più trafficata dell’intero Lodigiano - riferisce l’assessore alle infrastrutture della Provincia di Lodi Nancy Capezzera -. Rapportandoci ad altre arterie di cui abbiamo i dati, possiamo considerare il traffico giornaliero tra i 30 e i 35mila veicoli almeno. E poi, al di là, dei dati, basta percorrerla nelle ore di punta per rendersi conto della situazione. Chiaramente, i fine settimana di dicembre sono a rischio intasamento a causa di tutte le attività che sono presenti. Per questo il problema del traffico su quell’asta è riconducibile in modo preciso alle scelte dei comuni, che hanno sempre utilizzato il casello autostradale come attrazione e la 235 come una grande vetrina. A discapito del territorio». L’accusa va a Cornegliano Laudense e, soprattutto, a Pieve Fissiraga, colpevoli di aver consumato suolo permettendo l’insediamento di attività produttive ben oltre la capacità del territorio di assorbire il maggior traffico. «La vicenda Decathlon insegna che i comuni possono aggirare o eludere le questioni, e continuare a fare un interesse locale senza corrispettivo per il territorio - conclude Nancy Capezzera -. In settimana inizieremo l’iter per l’analisi dei nuovi Piani di governo del territorio di Cornegliano e Pieve, e ci troviamo di fronte ancora, per Pieve in particolare, a ulteriori richieste di consumo del suolo per attività produttive. Va bene la polarità attorno al casello autostradale, ma la scelta di dove collocare le attività va fatta con criterio e condivisione, eventualmente co-partecipando alla realizzazione di infrastrutture per attenuare i problemi. Ora i due comuni hanno in previsione una strada di collegamento sovracomunale, ma è insufficiente a risolvere il problema della 235 e ulteriori riqualificazioni sono pressoché impossibili, almeno oggi. La soluzione non c’è, bisogna tenersi il traffico».

Andrea Bagatta

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