VIDARDO Ampliamento dell’inceneritore,
primo passo verso la realizzazione

In Regione via al procedimento chiesto dalla proprietà per ottenere la Valutazione ambientale

È partito il 26 luglio scorso sulle piattaforme regionali il procedimento per ottenere la Valutazione di impatto ambientale e il rilascio dell’autorizzazione unica regionale per l’ampliamento dell’inceneritore Ecowatt di Vidardo. La richiesta da parte della società Ecowatt Vidardo, detenuta da Itelyum che è controllata dal fondo di investimento londinese Sterling Square Capital Partners, segue la conferenza preliminare tenutasi ai primi di luglio, e l’iniziativa dell’azienda punta a ottenere il rilascio di tutti i titoli necessari in un unico procedimento.

Sul portale regionale sono stati caricati i primi documenti progettuali, e la Provincia di Lodi ha già inviato comunicazione a tutti i soggetti competenti per la verifica di adeguatezza della documentazione. Una volta superata questa fase, tra la fine di agosto e settembre, partirà il periodo di osservazione, concluso il quale, se non ci saranno sospensioni tecniche, partirà la convocazione della Conferenza di servizi, che dovrà espletarsi entro 90 giorni. In funzione quindi di eventuali richieste di integrazioni o di sospensioni, il procedimento potrebbe chiudersi tra l’inizio dell’anno e la primavera prossima. «L’avvio del procedimento è la conseguenza formale di una prospettiva di cui purtroppo avevamo già dovuto prendere atto, dopo che l’azienda aveva fatto cadere nel silenzio il nostro invito a ritirare l’istanza e ad aprire un vero confronto con il territorio - commenta il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio -. Questa mancata disponibilità ad ascoltare le ragioni delle preoccupazioni e della contrarietà della comunità locale conferma come il Lodigiano si trovi davanti a un interlocutore che non ha intenzione di relazionarsi con il territorio e che tiene conto unicamente dei suoi interessi finanziari e imprenditoriali, che vengono perseguiti a discapito e dispetto di ciò che il territorio ritiene auspicabile per il suo futuro».

Il progetto, in attesa di verificarne il dettaglio ora formalizzato, prevede di aumentare la capacità di incenerimento dalle 34mila tonnellate anno attuali a 154mila con due nuove linee di termovalorizzazione e ampliamento dei codici rifiuto trattati da 16 a oltre 400.

«Abbiamo a che fare con una insidia che risponde a logiche distanti e a decisioni prese altrove, fisicamente e idealmente - conclude il presidente Fabrizio Santantonio -. Come soggetto pubblico siamo chiamati a stare dentro un procedimento amministrativo in rigorosa adesione al principio di legalità, ma all’interno del sistema delle regole che lo governano non lasceremo nulla di intentato per far prevalere quello che riteniamo essere l’interesse pubblico complessivo, a tutela del benessere e della sicurezza della nostra gente e del nostro ambiente. A questo proposito, è utile che le informazioni siano a disposizione di tutti e che venga favorito il più ampio coinvolgimento di cittadini, associazioni e ogni altra espressione della società civile, nel segno di una partecipazione allargata che ha trovato già un autorevole e significativo richiamo in un intervento del responsabile della Pastorale sociale della diocesi. Tra gli strumenti a disposizione è rilevante quello della Inchiesta Pubblica, prevista dal Codice dell’ambiente e portata all’attenzione anche da Legambiente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA