Il lavoro di cura, la cultura e le nuove energie. Queste le strade su cui investire, secondo Andrea Olivero presidente nazionale delle Acli, che ieri sera in piazza Broletto è intervenuto sui temi della disoccupazione, della crisi e della dignità della persona, nella serata del Congresso eucaristico dedicata al mondo del lavoro.
«Nel lavoro di cura oggi c’è molto lavoro nero, sfruttato, immigrato irregolare, si incontrano le due debolezze delle famiglie in difficoltà e del lavoratore precario. Dobbiamo avere il coraggio di toccare questo nodo», ha affermato Olivero. «Magari dando alle famiglie sostegno diretto e facendo emergere il lavoro, organizzarlo, valorizzarlo, professionalizzarlo con scelte strategiche».
Erano presenti vari esponenti del mondo ecclesiale diocesano (il vescovo Giuseppe Merisi, il lodigiano Claudio Baggini vescovo emerito di Vigevano, il vicario generale Iginio Passerini), del lavoro lodigiano (le Acli, la Cisl, il M.C.L., i Lavoratori Credenti), di associazioni e del mondo sociale e politico (il presidente della Provincia Pietro Foroni con gli assessori Maiocchi, Peviani, Boneschi e Devecchi, e per il Comune di Lodi il vicesindaco Giuliana Cominetti con gli assessori Brunetti e Cesani, numerosi sindaci tra i quali quelli di Santo Stefano Lodigiano, Maccastorna e San Fiorano in prima fila, inoltre il direttore de «Il Cittadino» Ferruccio Pallavera). Davanti ad una folta platea - almeno duecento i presenti - Olivero ha proseguito indicando altre priorità: «Il nostro Paese deve valorizzare se stesso attraverso la cultura, il turismo, i servizi, per una cittadinanza che cresce nei bisogni intellettuali. La green economy finora è stata molto spesso solo un annuncio, occorre rendere praticabili strade e investimenti verso nuove energie. Serve coesione sociale», ha sottolineato Olivero, che è anche portavoce del Forum del Terzo Settore, «qualità relazionale e non il vecchio modello di sviluppo basato sull’accumulo di beni». «La pietra scartata dai costruttori»: questo il titolo della serata che ha portato Olivero ad offrire considerazioni più approfondite anche sul mondo giovanile: «Oggi a 40 anni i giovani hanno versato delle briciole: saranno condannati a vivere una condizione miseranda negli anni a venire, dobbiamo tenerne conto se si parla di necessità di equilibrio delle generazioni». E dunque un suggerimento: «Innanzitutto condividere un progetto che garantisca una crescita qualitativa della vita in termini di ripresa della comunità, e poi forse verrà anche la ripresa economica». Elemento basilare quindi è la comunità: «Pur con infinite difficoltà, hanno retto e tenuto quelle imprese strettamente connesse con un territorio e fondate su relazioni buone e legami con una precisa comunità. E’ nelle relazioni con le persone che si fonda una buona economia».
Infine, una considerazione sui credenti: «Dobbiamo essere operatori di unità nel mondo del lavoro. Abbiamo bisogno di contemplazione insieme all’azione, di preghiera. Guardiamo gli esempi positivi, e facciamo crescere con responsabilità la nuova generazione. Le pietre scartate sono la base su cui costruire il futuro».
Altri spunti chiari e profondi, prima della veglia in Cattedrale, sono stati offerti anche da Angelo Peviani, presidente provinciale delle Acli, e da Mario Uccellini, segretario Cisl, e un saluto è venuto dal Vescovo di Lodi, dal segretario del Congresso eucaristico don Vincenzo Giavazzi e da Riccardo Rota, responsabile dell’Ufficio problemi sociali. «Vogliamo partire dagli ultimi», ha detto Rota, «convinti che la qualità della società di misuri dalla loro condizione prima che dallo spread, perché siano trasformati in testate d’angolo e ne sia riconosciuto il valore». E questa sera alle 19 Tele Pace trasmetterà un’intervista ad Andrea Olivero.
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