I giovani in cammino col vescovo come “pellegrini della speranza”
Venerdì 27 settembre a Lodi l’incontro con monsignor Malvestiti per l’avvio dell’itinerario pastorale annuale
Il vescovo Maurizio incontra i giovani della diocesi di Lodi per l’avvio del loro itinerario pastorale annuale. I partecipanti veramente numerosi si sono ritrovati poco dopo le 19 sul sagrato della Cattedrale di Lodi accolti dal direttore dell’Ufficio di pastorale giovanile don Enrico Bastia. Dopo la bella riflessione di don Stefano Ecobi sul tema della speranza in riferimento a un passaggio della bolla di indizione del Giubileo “Spes non confundit” di papa Francesco, i giovani si sono messi in cammino per le vie del centro città e con l’aiuto degli auricolari che ciascuno possedeva, hanno ascoltato “frammenti di speranza”, preparandosi così a rispondere ad alcuni interrogativi una volta giunti all’oratorio dell’Ausiliatrice, accolti dal parroco don Vincenzo Giavazzi. Poi la cena al sacco e a seguire nella gremitissima chiesa parrocchiale il momento di preghiera (l’adorazione eucaristica) con il vescovo di Lodi Maurizio Malvestiti.
«Non ricordo se qualcuno tra gli ottanta giovani pellegrini in Terra Santa fosse salito a piedi sul Tabor – ha detto il vescovo Maurizio - mentre ho memoria di una gioiosa discesa in quella sera ancora luminosa, che, di tornante in tornante, ci consegnava alla notte. Aperto ai quattro venti e all’abbraccio tra cielo e terra, quel monte si offre alla sottostante e vasta pianura di Esdrelon, recando senza forzature un messaggio di speranza, che sostiene la fatica del credere appagandola con la promessa dell’Eterno. Davanti al Santissimo Sacramento, ricordando l’adorazione notturna che aprì un anno fa il Congresso eucaristico diocesano, andiamo col pensiero in Galilea, dov’è il Tabor ma anche Nazareth per riascoltare il silenzioso ma potente “Sì” di Dio all’umanità e rispondere con l’umile ma altrettanto potente “Sì”’ di Maria, che accolse nel grembo verginale il Figlio del Dio nascosto venuto nella carne umana affinché nessuno nella sua unica vita si sentisse solo bensì amato e sempre perdonato»
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E in un altro passaggio il vescovo Maurizio ha chiesto ai giovani di camminare verso il Giubileo: «Vi invito a Roma ad immergervi in un infinito mare giovanile e uscirne pellegrini della speranza, che non delude perché non illude nessuno sul male che può colpirci e sul bene che comunque risorge sempre grazie al Pastore grande delle pecore tornato in vita. Parola, Pane, Calice eucaristico, Confessione nutrono la speranza, che ci riconsegna alla vita dimentichi del passato e protesi verso il futuro nel dono di noi stessi».
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