Il ricordo e la preghiera per nonni e anziani della diocesi

La celebrazione del vescovo Maurizio nella cappella delle Figlie di Sant’Anna a Lodi

«Dio ha scelto ciò che è debole per confondere i forti. Quando sono debole, è allora che sono forte». Con questa parola contenuta nella prima Lettera ai Corinzi, di cui sono portatori i nonni, le nonne e tutte gli anziani e che è riassunta nella Croce del Signore, il vescovo Maurizio ha voluto manifestare la sua vicinanza agli anziani, ai ragazzi della Fondazione Danelli e a quanti ieri pomeriggio hanno preso parte alla Santa Messa da lui celebrata nella cappella dell’Istituto Figlie di Sant’Anna, casa di accoglienza Rosa Gattorno. Presiedendo la liturgia eucaristica, concelebrata da monsignor Bassiano Uggé e da don Angelo Dragoni nella realtà di via Gorini, monsignor Malvestiti ha lodato, nella loro solennità, le figure dei Santi Gioacchino e Anna: «Abbiamo una santa invidia della loro fortuna. Hanno generato la benedetta tra tutte le donne, Maria Madre del Signore, che ha dato il frutto benedetto, Gesù figlio di Dio. La scrittura esalta le virtù e la fede degli antenati e il Vangelo elogia la beatitudine dei figli che siamo noi e che possiamo, grazie alla fede, vedere così da vicino quello che i nostri antenati hanno desiderato di vedere. Tutti insieme incontriamo ciò che costituisce il compimento delle promesse divine, ossia l’amore pasquale di Gesù». Il pensiero del vescovo è andato anche ai nonni, alle nonne e a tutti gli anziani: «Da questa casa vorrei che la nostra preghiera andasse a tutti i nonni, a tutte le nonne e a tutti gli anziani. Con il pensiero vogliamo entrare in tutte le residenze per anziani della Diocesi. Vorrei che in questa circostanza il nostro ricordo e la nostra preghiera fosse nutrito dalla parola che, per questa giornata, ci ha offerto Papa Francesco, che ha dato il titolo al suo messaggio prendendolo dal Salmo 71, il quale dice “nella vecchiaia non abbandonarmi”». La risposta del Papa è che “Dio non abbandona mai i suoi figli e le sue figlie, nemmeno quando l’età avanza e le forze declinano, quando i capelli imbiancano, e il ruolo sociale viene meno, quando la vita diventa meno produttiva e rischia di sembrare inutile”. «Dio non guarda le apparenze, come dice la Scrittura, e non disdegna di scegliere coloro che a molti sembrano irrilevanti - ha detto il vescovo -. Non scarta alcuna pietra, anzi quelle più vecchie e fragili sono la base sicura sulla quale le pietre nuove e più giovani possono appoggiarsi per costruire tutte insieme l’edificio spirituale». Presenti alla Santa Messa anche il direttore della Fondazione Danelli Francesco Chiodaroli e la madre superiora suor Anna Maria, che ad inizio celebrazione ha ringraziato il vescovo per la sua presenza a nome delle tre consorelle e dei numerosi partecipanti.

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