
«La carità risana l’umano», San Gualtero modello per tutti
LODI Nella parrocchiale dedicata al santo lodigiano l’appello del vescovo per poveri e malati

«La carità risana l’umano» e San Gualtero, «da laico, fece della sua giovinezza una testimonianza dell’ospitalità che Dio ci riserva». È al modello di solidarietà di questo giovane lodigiano, vissuto tra il 12esimo e il 13esimo secolo e morto nel 1224, che il vescovo di Lodi ha invitato a guardare, celebrando ieri mattina la Santa Messa nella chiesa parrocchiale dedicata al santo alla periferia della città, che ebbe una particolare attenzione per i malati, creando «ospedali a Piacenza e Lodi e poi fondando nuovi luoghi di cura e privilegiando i poveri e i pellegrini». Ed è proprio a San Gualtero, trascorso un anno dal ricordo dell’ottavo centenario della morte, che il parroco don Renato Fiazza ha affidato la comunità, nel contesto di «un mondo malato e di malati» e con particolare riferimento alla pace e alla costituenda comunità pastorale formata da San Gualtero in Lodi, Montanaso Lombardo (di cui nel 2025 si ricordano i cent’anni di costruzione della nuova chiesa parrocchiale), Arcagna e Galgagnano.

Ad accogliere il vescovo, ieri mattina, in un appuntamento che si rinnova di anno in anno, oltre a don Fiazza gli altri due sacerdoti della comunità pastorale, don Pino Bergomi e don Davide Scalmanini, numerosi fedeli di San Gualtero, con in prima fila i benefattori e i volontari della parrocchia con il caratteristico collare rosso, e poi il coro parrocchiale e i fedeli arrivati dalle altre tre parrocchie della comunità, e, tra questi, il sindaco di Galgagnano Roberto Ciriello. Monsignor Maurizio Malvestiti al termine della cerimonia li ha salutati in gran numero, quasi uno ad uno, stringendo decine e decine di mani fino in fondo alla chiesa, mentre nell’omelia ha fatto appello alla preghiera per la comunità pastorale e ha sottolineato come «i patroni (e tra questi San Gualtero, ndr) custodiscono l’identità di ciascuno ma favoriscono l’insieme ecclesiale». «L’incontro con Dio cambia la vita e le dà fecondità e futuro», ha aggiunto il vescovo, ed è quanto avvenne «a San Gualtero, che disse il suo sì al Signore». Poi, ricordando l’operato di San Gualtero, ha rammentato come «i poveri sono sacramento di Cristo, che», per tutti, «è balsamo, veste e anche dimora».

E ancora, rivolgendo il pensiero al pellegrinaggio giubilare a Roma dal 4 al 7 settembre, quando i pellegrini lodigiani varcheranno con il Vescovo la porta santa e incontreranno in udienza Papa Leone XIV il 6 settembre, monsignor Malvestiti ha evidenziato che «Cristo è in noi speranza della gloria» e ha indicato l’esempio del santo patrono in questi tempi difficili per il mondo, affermando che «San Gualtero ricorda il miracolo della carità». L’esempio dei santi attraversa i secoli, così come «la fede della Chiesa sfida i millenni», ha ricordato monsignor Malvestiti facendo riferimento al Credo, scritto nel 325 nel Primo Concilio di Nicea e poi completato a Costantinopoli nel 381. Dopo la celebrazione, un momento di festa e condivisione in oratorio a suggellare una giornata importante per la parrocchia di San Gualtero.
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