
La Messa di precetto per le forze dell’ordine: «Siete sentinelle
che guardano lontano»
ALL’INCORONATA La funzione presieduta dal vescovo per gli agenti, i militari, i volontari e le istituzioni
Un impegno che si declina giorno dopo giorno, nel desiderio di andare oltre le fatiche quotidiane per portare avanti un ideale fatto di servizio al prossimo, di difesa dei più deboli, di tutela degli onesti per favorire una convivenza che si esprima nella pace. Questo il mandato delle forze dell’ordine, che ieri hanno condiviso la Messa di precetto pasquale, un momento tradizionale che si è svolto nella chiesa dell’Incoronata, e che quest’anno si è arricchito con una preghiera nella cattedrale, la prima delle quattro chiese giubilari della diocesi.

A presiedere la santa Messa è stato il vescovo Maurizio, che ha celebrato insieme ai quattro cappellani: monsignor Andrea Scarabello, don Fabio Volpato, don Gianni Mizzi e padre Cesare Bedognè, mentre tra i presenti c’erano le rappresentanze di tutte le forze dell’ordine del territorio e delle associazioni ad esse collegate. Non è mancata la presenza del sindaco di Lodi e di una rappresentanza della Provincia, del prefetto e del questore, dei comandanti della finanza, dei carabinieri e dei vigili del fuoco.
Il vescovo ha esordito chiarendo il valore profondo del Giubileo come pellegrinaggio interiore, «ritorno alla sorgente per non disattendere le potenzialità della nostra vita, che è un dono sociale». La chiamata del Giubileo è quindi ad una «alleanza sociale per la speranza, affinché a nessuno sia sottratta la migliore prospettiva per la propria vita». Un’alleanza che richiama in modo diretto anche l’impegno delle forze dell’ordine a tutela del bene comune. In questo impegno, «siate animati dalla Speranza che non delude. Nonostante il mistero dell’iniquità che si affaccia alla vita, guardando alla Croce siamo animati dalla Speranza, abbiamo la certezza che il Signore ci ascolta e ci resta accanto. Abbiamo la certezza pasquale di questa vicinanza».
«Chi meglio di voi può rendere testimonianza circa la violenza e le forze disgregatrici del male presenti nel mondo? Voi lottate ogni giorno contro di esse: siete infatti chiamati a difendere i deboli, a tutelare gli onesti, a favorire la pacifica convivenza dei popoli»
Il vescovo ha quindi ripreso le parole di san Giovanni Paolo II: «Chi meglio di voi può rendere testimonianza circa la violenza e le forze disgregatrici del male presenti nel mondo? Voi lottate ogni giorno contro di esse: siete infatti chiamati a difendere i deboli, a tutelare gli onesti, a favorire la pacifica convivenza dei popoli. A ciascuno di voi si addice il ruolo di sentinella, che guarda lontano per scongiurare il pericolo e promuovere dappertutto la giustizia e la pace».
«Questo è l’augurio che vi pongo, questo è ciò che già fate - ha concluso il vescovo -. Perciò avete il nostro grazie, che diventa preghiera». Al termine della Messa, il vescovo ha guidato la processione in cattedrale, dove c’è stato un momento finale di preghiera per ottenere l’indulgenza legata al Giubileo.
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