Sabato 15 in cattedrale a Lodi l’Ordinazione di don Marco Valcarenghi

La diocesi e il presbiterio in festa per il nuovo sacerdote

Sabato 15 giugno alle ore 20.30 il vescovo monsignor Maurizio Malvestiti conferirà l’Ordinazione sacerdotale a Marco Valcarenghi nella cattedrale di Lodi. Alla sintesi del cammino in Seminario e dopo il diaconato, ricevuto lo scorso 15 ottobre (insieme a lui nella circostanza è stato ordinato diacono permanente Raffaele Gnocchi, sposato con tre figli, della parrocchia dei Santi Antonio abate e Francesca Cabrini di Sant’Angelo Lodigiano), don Marco diventerà presbitero: in vista dell’appuntamento l’invito a partecipare al rito e al sostegno con la preghiera. Don Marco è nato il 26 novembre 1997 ed è originario della parrocchia di Cavenago d’Adda, è entrato in seminario nel settembre 2017 e ha prestato servizio pastorale nelle parrocchie di San Francesca Cabrini in Lodi, dell’Assunzione della Beata Vergine Maria in Castiglione d’Adda e nella parrocchia dei SS. Vito, Modesto e Crescenzio martiri in Tribiano. Sabato prossimo in occasione dell’ordinazione sacerdotale non mancheranno i fedeli delle comunità dove in questi anni don Valcarenghi ha svolto il suo impegno pastorale. Da Cavenago d’Adda è annunciata la partenza di un pullman per chi intende seguire la celebrazione a Lodi con il via alle 19.15 da piazza Carabinieri d’Italia (costo 8 euro fino a esaurimento posti): è necessaria comunque la prenotazione presso l’oratorio parrocchiale. Sempre a Cavenago d’Adda, nella chiesa di San Pietro, don Marco Valcarenghi presiederà la sua Prima Messa, domenica 16 giugno alle ore 10.30. Domenica 23 giugno invece il novello sacerdote celebrerà la liturgia eucaristica nella chiesa parrocchiale di San Barbaziano di Tribiano alle ore 11. Il rito di Ordinazione del 15 giugno in cattedrale sarà anche l’occasione per pregare per le vocazioni, in particolare quelle per il sacerdozio e la vita consacrata, con l’invito alle parrocchie, alle comunità religiose e alle famiglie perché siano sempre più spazi capaci di quell’accoglienza cordiale e libera che fa crescere la vocazione sia di chi li abita che di chi li visita, diventando terreno fecondo.

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