Sant’Alberto Quadrelli, 850 anni del ritorno al Padre

Domenica 30 giugno in cattedrale il vescovo Maurizio celebrerà la liturgia eucaristica a chiusura della commemorazione degli 850 anni del ritorno alla casa del Padre del compatrono della diocesi

Sabato prossimo, 29 giugno, nella basilica cattedrale il vescovo Maurizio presiederà alle ore 10 la Santa Messa con il ricordo degli anniversari di ordinazione sacerdotale dei Canonici. Sarà una celebrazione particolare nel ricordo di monsignor Domenico Mor Stabilini, tornato alla casa del Padre giovedì sera, e che del Capitolo della Cattedrale ne era il presidente. La riconoscenza per il suo ministero sacerdotale, tanto fecondo e ricco di frutti per le comunità in cui ha svolto la sua attività pastorale, diventerà nell’occasione preghiera di suffragio. Alla liturgia eucaristica di sabato 29, solennità dei Santi Pietro e Paolo, sono invitati quanti hanno potuto beneficiare dell’impegno profuso dai Canonici nel corso del loro servizio presbiterale: sarà l’opportunità per pregare con loro e per esprimere la gratitudine per quanto hanno fatto. Nel tardo pomeriggio poi monsignor Malvestiti sarà a Ospedaletto Lodigiano, dove alle 18 presiederà la Santa Messa nella festa patronale: la splendida chiesa abbaziale del paese è infatti dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Domenica 30 giugno invece, sempre in cattedrale e con inizio alle ore 9.30, il vescovo Maurizio celebrerà la liturgia eucaristica a chiusura della commemorazione degli 850 anni della morte di Sant’Alberto Quadrelli, compatrono della diocesi, i cui resti riposano nella cripta della cattedrale accanto a quelli di San Bassiano. Il 4 luglio 1173, dopo soli cinque anni di episcopato nella “nova Laus”, che era in edificazione, tornava al Padre, riunendosi con i santi pastori di Cristo. Lo accompagnava la fama diffusa della sua carità santa. Sant’Alberto era nato a Rivolta d’Adda, la comunità che avrebbe presieduto per 25 anni come presbitero. Nel marzo del 1168 fu scelto da clero e popolo quale vescovo della diocesi di Lodi. Fu l’arcivescovo di Milano, Galdino, legato pontificio in Lombardia, a disporre l’abbandono del suo predecessore, Alberico, in anni turbolenti per la Sede Romana colpita anch’essa dalla divisione. «Attivo e zelante - ha sottolineato monsignor Malvestiti in occasione della festa liturgica dello scorso anno -, riconosciuto persino dai nemici per la sua rettitudine, Sant’Alberto prese parte al terzo Concilio Lateranense, mostrando tutta la responsabilità episcopale nel mantenerci uniti al Successore di Pietro, il Papa».

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