«Seguire la croce vuol dire anche aprirci alla verità del Vangelo»

Ieri sera la celebrazione penitenziale per il vicariato di Lodi con il vescovo in cammino dalla Cattedrale alla chiesa della Maddalena

Lodi

Statio penitenziale con il vescovo Maurizio dalla Cattedrale alla Maddalena, tempio della città bassa dove venerdì sera si è svolta la liturgia della Parola dopo il cammino seguito da una moltitudine di fedeli ed accompagnato da canti e preghiere. «Seguire la croce e stare con Cristo significa esaminare la coscienza e giungere alla confessione giubilare - ha detto monsignor Malvestiti - accolto all’ingresso della Maddalena dal parroco don Angelo Manfredi -. Seguire la croce strappando la vita all’insignificanza vuol dire disporci all’abbraccio del Vangelo affinché la luce sorga come l’aurora e ogni ferita possa essere rimarginata. Davanti a ogni nostro pentimento sta l’eccomi di Dio».

Nel Crocifisso tutta la divina parola è proclamata: «Pianto e consolazione si confondono interiormente nel pentimento e perdono, nella misericordia e nell’indulgenza. Ma seguire la croce vuol dire anche aprirci alla verità del Vangelo, la sola che libera. Lacrime di pentimento e gioia chiediamo al Signore per un vero e fruttuoso pentimento, ricordando che il culto accettabile a Dio è solo quello accompagnato dalle opere di misericordia».

Lacrime di pentimento e di gioia siano il dono di questa sera, ha detto il vescovo: «Nella parola evangelica le lacrime rimangono nascoste. Ma se sono affidate al Signore custodiscono il vero pentimento e la vera gioia. Piangere è amare con gli occhi, ma quando un filo di luce incrocia una sola lacrima può nascere l’arcobaleno della speranza. Ogni Venerdì Santo raccoglie tutte queste lacrime». Il Crocifisso della Maddalena vuole raccogliere tutte le lacrime nell’archivio della santità: «Ci precede però il cuore nell’eccedenza dell’amore. Il Risorto è il pastore delle lacrime. Dio ha conferito alle lacrime una forza generativa pasquale. Davanti al Crocifisso i cristiani hanno l’obbligo di dire al mondo il perché del male e del dolore. Noi non conosciamo il perché, ma il Vangelo ci chiede di fronteggiare il male con l’amore di Cristo e il dolore nella condivisione con Cristo. A vincere male e dolore è la croce. Per questo ci inginocchiamo per chiedere perdono ed essere rialzati nella speranza che non delude. Cristo asciugherà ogni lacrima».

Al termine della liturgia della Parola i fedeli hanno avuto l’opportunità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione o a un momento di dialogo con i sacerdoti presenti, vescovo compreso, che seguito dai molti fedeli ha baciato lo storico Crocifisso sceso silenziosamente dall’alto a condividere in tutto, eccetto il peccato, la nostra condizione umana. Alla celebrazione era legata l’indulgenza giubilare.

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