«Il film documentario sul Duomo è pronto per le Parrocchie», titolava “Il Cittadino” del 27 marzo 1964. L’articolo era scritto da don Luciano Quartieri. Il quale annunciava: «Finalmente è possibile distribuire a tutte le parrocchie il documentario sulla ricostruzione del Duomo. Noi per primi non crediamo di aver fatto una grande opera. È semplicemente un documentario realizzato da alcuni volonterosi. La bella idea di muovere l’opinione pubblica attorno ai lavori della Cattedrale, con un film, è stata spesso contrastata da mille ostacoli. Ora, finalmente, a due mesi dalla riapertura solenne del Duomo, il documentario diventa documento quasi necessario per una buona preparazione alla eccezionale festa ed anche per stimolare tutti nell’esultanza».
Non sappiamo quante e quali parrocchie del Lodigiano prenotarono il documentario. Sappiamo però che di esso non c’è traccia negli archivi della Curia vescovile di Lodi. Non c’è una copia nell’archivio storico della diocesi, né nell’archivio del “Cittadino”.
L’auspicio è che qualche parrocchia del Lodigiano o qualche privato abbiano risposto nel 1964 all’eppello di don Luciano Quartieri, ne abbiano acquistato una copia e che quest’ultima sia stata conservata fino ad oggi.
Chi fosse in possesso del filmato contatti gentilmente don Roberto Arcari presso la Segreteria Vescovile di Lodi (telefono 0371.544670) oppure scriva un email ([email protected]).
Aggiungeva don Luciano Quartieri: «Il lavoro è nato da una volontà precisa che ha lottato contro molte difficoltà e tra le altre quelle economiche. Il documentario è lungo 280 metri in 16 mm e dura mezz’ora. Il titolo dice molto del documentario stesso: “Lodi e la sua cattedrale”; infatti dopo una prima parte che ci presenta la città attuale e nel suo intreccio artistico, nella seconda parte ci presenta il lavoro paziente della ricostruzione del Duomo. La scelta delle musiche fu preparata dal Maestro Soresina e da Don Beccaria; furono scelte musiche classiche. Ma nel documentario possiamo sentire un pezzo raro del nostro musicista lodigiano Gaffurio e due musiche delo stesso Don Beccaria. Dopo le riprese ed il primo montaggio andammo alla Record Film di Milano e, in una paziente spola, potemmo portare a termine il lavoro. La dizione del commento è del signor Danti, uno spiker della televisione».
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