DISAGI Sulla “235” tra Pieve e Sant’Angelo cantieri al palo, mancano ancora i guard rail

Restano da concludere i lavori di messa in sicurezza, ma bisognerà attendere

Ci sono ancora i jersey. E ci rimarranno almeno sino alla metà febbraio, così come le criticità per una strada da sempre tra le più pericolose di tutta la rete viaria del Lodigiano. Slittano almeno di due settimane lungo la 235 in territorio di Pieve Fissiraga i lavori di chiusura cantiere per la messa in sicurezza delle barriere a dividere la strada dal fossato. Opere che avevano scatenato polemiche su polemiche tra novembre e dicembre, quando la Provincia aveva sbarrato l’accesso della 235 alla rotatoria di Borgo per i mezzi diretti verso Sant’Angelo e Pavia dirigendo il traffico sulla sp140 e la sp17, allungando quindi di almeno 15 chilometri il tragitto.

Chiuso il primo lotto, a metà dicembre, da Palazzo San Cristoforo era arrivata la notizia che tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio il tratto sarebbe stato inibito al traffico nuovamente ancora qualche giorno per la conclusione definitiva con l’installazione delle ultime parti di guardrail su cui era necessario però un intervento più articolato di messa in quota che ha richiesto un progetto aggiuntivo. Strada quindi riaperta a metà dicembre ma solamente a metà, con i jersey a dividere la sede stradale dal fossato. Una situazione fortemente incerta quindi essendo la strada stretta, piena di curve e in queste settimane la nebbia la fa ancora da padrone, rendendo quindi la visibilità più che mai ridotta.

L’attesa di molti era quindi per la riapertura del cantiere, così che il tratto venisse definitivamente messo in sicurezza con delle nuove barriere. Da Palazzo San Cristoforo però in questi giorni la doccia gelata. Non si inizierà prima di metà febbraio. In primis, per alcune lungaggini a livello progettuale che non permettono di partire come previsto. C’è poi la questione nebbia. Il rischio è che deviando il traffico su altre direttrici, con situazioni di visibilità ridotta, chi non conosce il territorio possa rimanere disorientato lungo il nuovo percorso pensato dai tecnici non imboccando la giusta direzione.

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