È il Perdono delle famiglie

La festa strizza l’occhio ai bambini e all’Unità d’Italia

La Festa del Perdono di Melegnano gira la boa del primo decennio del nuovo secolo, sostenendosi come sempre sulle cose che non cambiano - le tradizioni - e su quelle che cambiano. Fra queste lo sforzo di proporre ad ogni edizione una fiera a tema, attraversata da un motivo portante, oppure più in sintonia con i tempi o magari ancora rivolta a una fascia di visitatori privilegiati. Nel 2011 è attesa una sagra che parlerà soprattutto a bambini e famiglie, a cominciare dal ranch in stile western che prende il posto del classico padiglione esposizione animali, fino al circuito dei mestieri antichi dove si conierà addirittura col metallo fuso la “moneta di Melegnano”. Il più classico fra gli appuntamenti all’ombra del castello Mediceo veleggia verso le 450 edizioni (le festeggeremo nel 2013) e si presenta per gli amanti delle curiosità innanzitutto perché è probabilmente il Giovedi Santo più “alto”, più primaverile che le coincidenze possano regalare. Con la Pasqua stabilita il 24 aprile, inizia di fatto un lungo periodo – per qualcuno un vero “ponte” – che unifica le ricorrenze di Pasqua, del 25 aprile e la festa del Lavoro il Primo Maggio. È curioso pensare che fino a una sessantina di anni fa, una sessantina di edizioni del Perdono, simili calcoli non si potevano fare per il semplice motivo che due segni rossi sul calendario su tre non c’erano… eppure il giovedi melegnanese esisteva già da quattro secoli ! Per quanto risulta dalle fonti storiche disponibili la festa istituita nel 1563 da Papa Pio IV Medici è stata sospesa solo due volte: nel 1817, per ragioni che appaiono abbastanza oscure e forse sarebbe curioso indagare, e nel 1944 per motivazioni che invece appaiono assai più ovvie e comprensibili, la seconda guerra mondiale. Quello del 2011 è anche il Perdono “dell’Unità d’Italia”. Il precedente, quello del secolo di tricolore, si colloca nel 1961 e fece - quasi - pendant con l’assegnazione del titolo ufficiale di città proprio a Melegnano stessa, insignita dello stemma cittadino nel 1959. Allora erano cento anni (quanti anniversari si intrecciano!) dall’importante episodio risorgimentale della battaglia dell’8 giugno 1859. Tornando ai 150 anni di vita italiana, il programma include quindi oltre alle iniziative strettamente legate alla stagione del Perdono anche quelle che concludono il calendario che si avvia alla ricorrenza dell’8 giugno, arricchita quest’anno di un significato ulteriore. Il Perdono del Giovedi Santo non è - in teoria - l’unico istituito a Melegnano con il documento che ha dato avvio alla consuetudine della fiera. La lettera papale “Salvatoris et domini nostri” concessa da Giovanni Angelo Medici (1599/1564) alla sua città d’origine - cioè la “bolla” - parla infatti esplicitamente di «indulgenza plenaria e remissione dei peccati» ottenibile, previa confessione e preghiera, anche nella festività di San Giovanni Battista, cioè il 24 giugno. Le due date, pur animate da sincero afflato religioso e spirituale, non possono sfuggire anche nella loro collocazione “strategica” rispetto a una civiltà agricola e rurale quale è stata per secoli, fino a pochi decenni fa, quella che impegnava la stragrande maggioranza dei melegnanesi. Il “primo” Perdono, quello pasquale, coincideva con i traffici e gli acquisti che chiudevano la lunga pausa invernale e aprivano la stagione dei lavori agricoli; il secondo corrisponde oltre che ad altri significati della civiltà contadina, alla festività parrocchiale della principale chiesa di Melegnano, appunto la “basilica minore romana” della Natività di San Giovanni. Molto, moltissimo è cambiato da quegli inizi leggendari della festa nella Melegnano dominata da un castello che forse allora un po’ di paura la faceva davvero. Ma evidentemente, senza Perdono non sarebbe Melegnano.

Emanuele Dolcini

La Festa del Perdono di Melegnano gira la boa del primo decennio del nuovo secolo, sostenendosi come sempre sulle cose che non cambiano - le tradizioni - e su quelle che cambiano. Con il «Cittadino» del 21 aprile un inserto di 16 pagine

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