Le Province modificate? Un’opportunità

La modifica delle provincie è una grande opportunità. Dobbiamo esserne convinti altrimenti perderemo la possibilità di far diventare un cambiamento delle istituzioni un cambiamento delle nostre comunità. Ora che siamo certi che la provincia così come adesso non ci sarà più, ora che sappiamo che saranno i sindaci a farsi carico delle funzioni che rimarranno in capo all’ente, ci restano due possibilità. La prima è pensare che tutto sia solo una questione politica e di risparmi e subire passivamente il cambiamento. La seconda è vivere fino in fondo questo momento e ripensare non solo il legame tra istituzione e cittadini ma anche il senso di sentirsi la comunità lodigiana. È su questa seconda strada che, come Stati Generali del Lodigiano, sentiamo la necessità di incanalare le forze civili e politiche del nostro territorio. Siamo infatti convinti che la storia civile e sociale della nostra comunità, le positive relazioni che legano le diverse categorie economiche, unitamente ai gesti continui di solidarietà che uomini e donne del lodigiano operano quotidianamente, siano quel capitale sociale preziosissimo che possa essere la base per accendere la risposta lodigiana ad una diversa rappresentanza provinciale.Ci serve immaginare una comunità lodigiana in grado di esprimersi nel suo complesso, i partiti e la politica da soli non vanno da nessuno parte e non sono credibili se non sanno mantenere un legame continuo e dialogante con i singoli cittadini e con tutta la società civile. Questa questione emerge con ancora maggior forza ora che chi amministrerà il territorio (i sindaci) lo farà in forza di un interesse particolare (quello del suo comune) e con la legittimazione di una parzialità di cittadini (i propri elettori locali). Immaginiamo inoltre che le incombenze amministrative comunali che gravano sulle spalle dei sindaci finiranno per far passare l’impegno provinciale come un onere poco curato e magari anche mal sopportato. Non vogliamo che sia così! Vogliamo che i sindaci si sentano affiancati dalla gente nelle decisioni che dovranno affrontare, vogliamo che abbiano la possibilità di ascoltare e dialogare con la società civile, vogliamo insomma che le decisioni riguardanti il nostro territorio passino dall’essere le decisioni dei sindaci ad essere quelle delle comunità! La sfida epocale che la politica di oggi è chiamata ad affrontare è quella di passare dalla democrazia della rappresentanza alla democrazia della partecipazione.Vogliamo dunque offrire una strada ai sindaci, attuali e futuri, che andranno a costituire l’organo istituzionale provinciale: creiamo uno spazio per il confronto tra istituzioni e cittadini sui grandi temi di interesse provinciale. Un luogo di discussione democratica che vada oltre le competenze della provincia ma a cui si possa acceder ogni qual volta emerga l’esigenza di una “posizione lodigiana” a questioni di carattere provinciale, nazionale od europeo. Uno spazio di partecipazione aperto ad adesione libera e gratuita nel quale le istituzioni possano chiamare a raccolta i cittadini ma anche i cittadini possano chiedere ascolto alle istituzioni. Uno spazio che naturalmente non limita le facoltà e le responsabilità istituzionali ma che le rinvigorisce e le sostiene con la forza della democrazia.I lodigiani hanno la capacità per porsi come primo esempio in Italia per una nuova interpretazione dell’essere comunità territoriale, superando le divisioni e gli interessi particolari, nella logica del bene comune. Il percorso degli Stati Generali del Lodigiano e la stesura del Libro Bianco per il Lodigiano del futuro sono segni che ci dicono che questa via è possibile. La comunità civile lodigiana è ben matura per vivere positivamente questo rapporto con la politica, crediamo che anche la politica lodigiana sia pronta per fare questo passo. Questo è il momento, ora o mai più. Sulle spalle di voi sindaci graverà la responsabilità di riuscire a far evolvere il lodigiano dall’essere territorio all’essere comunità. In caso contrario continueremo a essere il lodigiano dalle logistiche a pioggia, dei campanili e delle invidie, delle ciclabili interrotte a metà, dei progetti che si interrompono e dei consorzi che si sfaldano. Come Stati Generali del Lodigiano, per quanto possiamo essere facilitatori di questo progetto, con il metodo della condivisione che ci contraddistingue, offriamo tutta la nostra disponibilità ad un confronto che porti davvero a trovare la migliore modalità per rafforzare l’identità del nostro territorio, il senso di comunità ed il legame tra civile e politico.Ora a voi, sindaci del territorio, il prossimo passo. Noi abbiamo fiducia, la gente vuole avere fiducia, a voi la possibilità di meritarla e mantenerla.

© RIPRODUZIONE RISERVATA