La politica è la misura fondante della vita personale e sociale. Le elezioni richiamano l’incidenza e il peso di ogni cittadino nella conduzione della comunità e sulle misure dell’avvenire della nazione. Con le elezioni, nel determinare l’assetto politico generale, la palla torna nelle mani del cittadino. E’ il momento in cui si determina l’avvenire dello Stato. I valori fondamentali che sono alla base delle scelte degli elettori si concentrano su due punti: il valore della vita di ogni persona e la costituzione, il ruolo della famiglia. Numerosi capitoli poi si snoderanno su temi di area e sui rapporti civici, comunali, e internazionali. Tutto però viene dopo la persona umana, ossia dopo il rispetto della vita e della famiglia. Il primo pilastro è che la vita di ogni persona deve essere rispettata dal suo concepimento alla morte naturale. Si presenteranno dopo temi conseguenti come: il corretto rapporto fra Stato e persona, il primato del lavoro, la libertà di educazione, ecc.Dato che il primo diritto all’educazione dei figli spetta alla famiglia, è proprio alla famiglia che spetta la libertà di scelta della scuola che è sempre pubblica, non privata, anche quando non è statale. L’orientamento educativo dei figli spetta prima di tutto ai genitori, poi agli educatori cui i genitori vorranno affidarli. Da qui emerge la pari dignità delle scuole statali e scuole libere.Attualmente si pone anche la questione di cosa si intenda per famiglia. Pur rispettando qualsiasi sfera di appartenenza sociale, appare chiaro nell’ordine della natura, il valore della famiglia perché è appunto una istituzione costituente del genere umano naturale. È copiosa la tematica che lo Stato deve affrontare in tema famiglia. Il problema delle coppie omosessuali è antico quanto l’Antico Testamento con Sodoma e Gomorra, nell’impero romano e nella civiltà greca. Il fenomeno è stato registrato dagli storici, mai però in nessuna parte legalizzato. Ovunque è sempre stato chiamata famiglia l’unione dell’uomo e della donna in ordine, appunto, alla procreazione e all’educazione dei figli. Tutto è negoziabile a livello politico fuorché la vita e inviolabile dall’istante del concepimento fino alla morte naturale e il progetto naturale di famiglia. Questa non è istituzione dello Stato, ma dallo Stato è solo riconosciuta. Prima che gli stati fossero, la famiglia esisteva. La legge naturale precede tutte le leggi degli stati, per questo è sempre attuale il famoso detto latino: opus naturae, opus intelligentiae non errantis; l’opera della natura è l’opera di una intelligenza che non sbaglia. Questo è anche l’insegnamento di sempre del magistero della Chiesa, illuminato splendidamente ora da Benedetto XVI che la Chiesa, a mio avviso, proclamerà ufficialmente “Dottore della Chiesa”.Compete ora ai cattolici impegnati o eletti in politica a tradurre in pratica la verità sulla famiglia. A Palazzo San Macuto è stato presentato recentemente il volume “Per una nuova generazione di politici cattolici” (Sugarco editore). Già fin d’ora sui temi non negoziabili si prevede nel nuovo parlamento una alleanza trasversale fra cattolici presenti in aula nei vari partiti. Il nostro paese è di fronte a un momento cruciale. I cattolici devono darsi strumenti nuovi di presenza politica, almeno in corrispondenza del loro numero nella nazione e nella cultura italiana.Fino a ieri vita, famiglia, matrimonio, coppie, morte, amore, libertà erano parte del sentire comune. Oggi questo è cambiato. La sfida del mondo cristiano e della Chiesa cattolica è dimostrare vero oggi ciò che un tempo era evidenza.Finché non ci sarà una incisiva presenza dei cattolici nella vita politica saremo sempre molto lontani dalla realizzazione della città dell’uomo che Sant’Agostino chiamava “Città di Dio”, ossia città come la vuole Dio per l’uomo.
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