Quel rosso è tutto da ravvivare

Metabolizzata la delusione per essere stati a un passo dalla clamorosa rimonta senza riuscire a concretizzarla, a Maranello è già tempo di bilanci e soprattutto di programmi per la prossima stagione. E se stavolta Alonso è riuscito con il suo talento ad accorciare le distanze in gara, il prossimo anno deve segnare per la Ferrari la stagione del riscatto, con una monoposto che in pista parta finalmente alla pari dal punto di vista della competitività. La sconfitta diventa pesante perché è la seconda patita in tre anni all’ultimo Gran Premio. E se è anche vero che in due momenti della “lotteria” di Interlagos, l’asso spagnolo aveva assaporato per qualche giro il brivido del sorpasso definitivo, è altrettanto vero che Vettel non ha rubato nulla e che proprio nell’ultimo atto in Brasile ha tirato fuori le unghie e risorse che forse in pochi gli attribuivano. Anche l’ipotesi reclamo per una bandiera gialla “galeotta” durante il sorpasso a inizio gara del campione del mondo, con possibile penalizzazione che avrebbe dato il titolo ad Alonso è stata subito rispedita al mittente dalla Fia, che non ha riscontrato irregolarità. A giochi fatti comunque, non c’è stata intervista in cui Alonso non abbia rimarcato i salti mortali suoi e dell’intera scuderia per compensare “una vettura che è sempre andata più lenta dei competitor”.

Il vero punto interrogativo anche negli ultimi tempi riguarda la potenza pura, basta vedere come la monoposto del Cavallino abbia regolarmente stentato durante la sessione di prove. Per questo motivo, più che sul fronte piloti, dove anche Massa sembra riconfermato, da Maranello pensano a un robusto rimpasto dell’area tecnica, mentre anche gli strumenti di punta, come la galleria del vento, andranno fatalmente riaggiornati se si vorrà tenere il passo di una Red Bull ammazza record che immette milioni di euro sul fronte della ricerca e sviluppo.

Ormai, a parte le prodezze al volante, l’equilibrio in Formula Uno si è spostato negli studi di aereodinamica, tanto che molti addetti ai lavori, più che lodare l’ottimo Vettel, ricordano che il vero trionfatore di quest’anno è un signore semisconosciuto di 54 anni, Adrian Newey. Un genio che ha vinto ovunque sia andato: dalla Williams alla McLaren, alla Red Bull. Tutto quello che questo direttore tecnico ha messo nero su bianco con la sua matita magica, negli ultimi anni si è trasformato in oro sulle piste del Circus. Ci pensi la Ferrari prima di lanciarsi in faraoniche campagne acquisti per un nuovo pilota da affiancare ad Alonso per il 2014.

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