Se iniziano a imbrattare le cattedrali...

Tante le persone che lunedì per tutta la giornata si sono recate nella cattedrale di Saint-Pierre a Nantes, Francia, per esprimere la propria vicinanza e solidarietà alla comunità cattolica della città. Nella notte tra venerdì e sabato, alcuni vandali, passando per i ponteggi, sono riusciti ad introdursi all’interno della cattedrale e qui hanno compiuto pesanti gesti di vandalismo. Statue di angeli e croci imbrattate, iscrizioni a carattere nazista, cifre sataniche (666), porte sprangate, addirittura immagini che anche a detta degli inquirenti, evocavano i personaggi della manifestazione della “Manif pour tous”. Purtroppo non è stato un caso isolato. Nella notte tra giovedì e venerdì un’altra cattedrale era stata presa di mira dai vandali: la cattedrale di Limoges. Qui i vandali non sono riusciti a entrare ma hanno imbrattato il portate della chiesa con le scritte, “Diritto canonico=sharia” oppure “A Clement, ucciso dalla peste oscura”, facendo riferimento a Clément Méric, il giovane militante di estrema sinistra deceduto a Parigi giovedì dopo essere stato aggredito da un coetaneo dell’estrema destra. Il rettore della cattedrale di Nantes, p. Michel Leroy racconta che sabato pomeriggio, la cattedrale è stata completamente ripulita e che il vescovo con alcuni sacerdoti ha celebrato una messa di riparazione. “Abbiamo lavorato tutto sabato pomeriggio - dice - e nulla è rimasto degli atti vandalici. Ma è rimasto nei nostri cuori un sentimento di dolore perché un luogo santo e di preghiera come la cattedrale era stato profanato”. Domenica la chiesa, è stata meta di moltissimi cittadini, “tante persone che sono venute in cattedrale per manifestare la loro comunione, la loro solidarietà, il loro sostegno: persone che non vengono abitualmente in cattedrale ma hanno voluto unirsi con noi in preghiera. Abbiamo pregato anche per le persone che hanno commesso questi atti mettendo in pratica le parole del Vangelo, pregate per i vostri nemici. Mi sembra sia la risposta più cristiana a quanto abbiamo vissuto”. Certo è che questi atti sono “il segno di una tensione” che sta montando in questi ultimi mesi in Francia. Il ministro francese dell’Interno, Manuel Valls, ha assicurato alla comunità cattolica “il suo pieno sostegno” e “la mobilitazione delle forze di polizia per assicurare alla giustizia al più presto gli autori”: un’inchiesta è stata aperta dalla procura e affidata alla sicurezza dipartimentale di Nantes. Saranno dunque gli inquirenti a far luce sugli autori e sulle motivazioni di queste forme di vandalismo. Ma il rettore Leroy sottolinea anche come “queste azioni di violenza possono essere generate anche da una situazione economica sempre più fragile. La risposta da parte nostra è quella di non entrare mai nella dinamica della violenza. La nostra deve essere una risposta nella preghiera e per la giustizia promuovendo il dialogo e tutto ciò che con la solidarietà può favorire i poveri, quelli che soffrono di più”. È quanto scrive anche il vescovo di Nantes monsignor Jean-Paul James in un messaggio alla diocesi subito dopo: “Nella fede, noi crediamo che l’odio si vince con l’amore”. “Il nostro Paese garantisce, per legge, il rispetto dei culti, delle religioni e dei fedeli. La libertà religiosa è anche il nostro bene comune. Confidiamo nella giustizia perché faccia luce sugli autori e sulle circostanze di questa profanazione. Al di là dell’emozione che suscitano questi atti odiosi, facciamo appello a tutti perché con responsabilità non esasperino le tensioni. In questo clima, i cristiani si rifiutano a entrare nella spirale della violenza”.

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