Niente candidatura di Roma per le Olimpiadi 2020. La scelta del governo Monti mi trova perfettamente d’accordo. Sono da decenni uno sportivo praticante, ex dirigente di società ciclistica, docente attento all’attività motoria degli allievi e da due anni e mezzo Sindaco di Orio Litta. Per cui scrivo sulla tematica da posizioni diverse ma tutte sensibili e positive. E dico che vorrei vedere prima di tutto implementare con risorse vere lo sport di base. Da sindaco sostengo le società locali che fanno educazione e promozione concreto nella gestione delle strutture. Visti i tempi, investire milioni di euro in una candidatura olimpica non sicura del risultato e per di più a Roma, non avrebbe avuto senso. Qui, stavolta, ha prevalso finalmente il buon senso. In tempi come questi è dura investire centinaia di milioni in strutture sportive per grandi eventi che poi, alla resa dei conti, restano cattedrali nel deserto che fagocitano il doppio o il triplo delle risorse previste. E quando poi la sede è Roma... Meno male che i tecnici non hanno fatto i politici! Lasciamo i grandi eventi a chi ha le risorse per sostenerli, spendiamo invece per lo sport nei piccoli paesi, per lo sport dei bambini e dei ragazzi. Io auspico maggiori risorse governative per lo sport di base, per l’avviamento di attività sportive nella scuola e pure per la gestione delle strutture di quei Comuni virtuosi che credono nello sport. Al convegno lo avevo sottolineato: sono orgoglioso di avere a Orio società che promuovono lo sport giovanile, metto a disposizione con piacere le strutture indispensabili, ma siamo ormai arrivati al punto che bisogna fare i salti mortali per coprire le spese di riscaldamento, luce, acqua. Allora dico a chi governa: pensiamo a qualche forma di aiuto o facilitazioni per quelle realtà, società e amministrazioni comunali sensibili, che fanno promozione ed educazione sportiva, gestiscono bambini e ragazzi, li mantengono attivi e sani nella mente e nel corpo, anche a tutto vantaggio della prevenzione sanitaria. Questa sarebbe la vera olimpiade per tutti, da promuovere con forza.
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