Uscire la sera, armati di coltelli…

Esposizione Universale, con la partecipazione di 145 Paesi di tutto il mondo, con il tema: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Se ne è parlato non molto nelle settimane trascorse e in modo non del tutto pertinente: In questi giorni la vicenda ha riempito le cronache. È rimbalzata in tantissimi dibattiti, con particolare attenzione alla manifestazione anti-Expo, tenuta a Milano nel pomeriggio di venerdì 1 Maggio, soprattutto per gli episodi di violenza attuati da qualche centinaio di manifestanti.Mentre nei padiglioni dell’Expo si svolgevano gli interventi di inaugurazione da parte dei promotori di questa iniziativa e delle autorità pubbliche, con circa 200 mila visitatori (i primi), 20mila manifestanti “contro” hanno attirato ancor più l’attenzione dei media e tra questi, i 500 attori della terribile violenza: in centro città di Milano hanno prodotto rovine per milioni di euro, rompendo vetrine, incendiando le automobili, i locali delle banche e delle aziende finanziarie, sviluppando – con particolare capacità – assalti da guerriglia urbana. Dinnanzi a questi fatti non possono mancare gli interrogativi: quali obiettivi si propongono tali “violenti”? In particolare: in faccia all’Expo, che cerca di vincere la fame del mondo e nel mondo, che senso hanno i gravissimi danni arrecati ai negozi alle auto di sconosciuti-privati cittadini? Perché tanta devastazione?Una risposta è emersa: “vogliamo combattere il “sistema capitalistico”, colpire le grandi organizzazioni finanziarie che, anche attraverso l’Expo, appaiono come “i padroni del mondo globale”. Non è sicuro che questa scelta fosse di tutti coloro che , in piccola minoranza, erano nel corteo NO Expo, e hanno scelto, con molta abilità, di darsi “un’ora” capace di mostrare la propria forza. Ed è del tutto incerto che fossero convinti che le loro scelte potessero mettere in difficoltà l’Expo, con le tante iniziative. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, li ha definiti “quattro teppistelli, figli di papà”.Personalmente ho in mente, a mia volta, questo interrogativo: si può trovare una spiegazione della acuta violenza di questi pochi No-Expo senza collegarla al clima globale presente nel nostro pianeta, alle frequenti uccisioni a tu per tu, agli omicidi in famiglia da parte dello sposo e padre, ma anche della madre, verso bambini innocenti, in tenera età?Papa Francesco, all’inizio del suo pontificato, ha detto che “siamo nella terza guerra mondiale, a pezzi”. Una lucida dichiarazione, di valore profetico. Riferita ai rapporti fra un numero non piccolo di Stati, di nazioni, di tribù… Ma anche ai rapporti interpersonali, tradizionalmente più cari…. Sembra poi che chi esce la sera è facile alla rissa, ed è armato di coltelli a lunga lama…Questo clima globale è denunciato, anche con immagini impressionanti e declamazioni mediatiche di rilievo, che però non riducono il numero dei fatti. Anzi le statistiche parlano di una crescita. Siamo allora del tutto impotenti? Si devono aumentare i numeri delle “forze dell’ordine”, e diffondere i “gruppi di vigilanza”, controllare con sistemi precauzionali i partecipanti ai cortei, alle adunate, alle manifestazioni, ai movimenti, ai centri sociali…. Tutto questo può far crescere anziché diminuire le tensioni e, alla fine, la realtà della violenza disumana.Ma c’è un’altra strada, ben più efficace, che dovrebbero percorrere tutti, cominciando dalle famiglie, dalle scuole, da coloro che fanno opinione: è il senso etico- morale! Che proviene dalla legge naturale, il cui primo articolo sancisce il rispetto della persona. Dovrebbe essere la prima preoccupazione, di tutti! Dovrebbe occupare le prime pagine, sempre! Si dovrebbe condannare il relativismo, che si declama libertà, mostrandone le conseguenza negative sulle scelte quotidiane!E la chiesa, in questo ambito, deve essere il primo instancabile attore, mobilitando tutti i fedeli, con tutte le iniziative di cui è capace, proclamando il vangelo, mostrando la felicità del percorso contrario a questa “mentalità mondana”.E c’è un giudizio di Dio? I fatti “i guai apocalittici” che sono dinnanzi a noi, lo dimostrano. Il giudizio di Dio non è solo per l’altra vita, quella dopo la morte…

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