Piccoli capolavori esclusi dalle programmazioni ingolfate di “cinepanettoni”; film d’autore che hanno attirato l’attenzione dei festival internazionali, e poi opere al femminile e lavori che riflettono la contemporaneità del cinema europeo. A partire dal 14 gennaio il cinema Moderno in corso Adda a Lodi, una delle due realtà rimaste in città, presenta “Nuovo Cineclub Tempi Moderni”, una rassegna che riprende l’attività dell’accolita di appassionati cinefili nata nell’ormai lontano 1993. «All’epoca il cineclub Tempi Moderni si distingueva per l’originalità delle scelte e per la programmazione di film d’essai - racconta Filippo Negri, titolare del cinema Moderno -. Abbiamo deciso di riprendere questo filo rosso e di allestire un cartellone con i film che trovano poco spazio nella programmazione nelle sale delle piccole città. Si tratta di opere spesso a torto non contemplate dalla grande distribuzione. L’obiettivo è proporre film di qualità e riportare la gente al cinema anche durante la settimana». La collocazione “cittadina”, la riscoperta della sala “di vicinato” è poi un altro dei percorsi che si possono rintracciare nel cartellone, collegando il “nuovo” cineclub a quello originale.Il cineforum del Moderno si terrà ogni martedì (alle 21, biglietto 4,50 euro, parcheggio convenzionato a 300 metri dal cinema in via Serravalle): la prima sessione inizierà il 14 gennaio e si concluderà il 25 febbraio. «La programmazione si divide in vari filoni - continua Negri -: il cinema al femminile, il documentario, i film dei festival e il cinema europeo del presente. Nel corso dela rassegna speriamo anche di riuscire a portare attori e registi per parlare dei film insieme agli spettatori». Tra gli ospiti (ma la partecipazione è ancora in forse) potrebbe esserci Valeria Golino, protagonista di Come il vento (25 febbraio), il film di Marco Simon Puccioni che racconta la storia di Armida Miserere, la donna che diresse anche il carcere di Lodi a cavallo degli anni Novanta. La programmazione si aprirà martedì 14 con Un castello in Italia, opera di Valeria Bruni Tedeschi che dipinge la storia e il destino di una grande famiglia della borghesia industriale italiana. Il 21 gennaio verrà proposto Il passato, film di Asghar Farhadi inserito nella sezione “Festival dei festival”. Un gioiello dell’animazione all’italiana, L’arte della felicità di Alessandro Rak, chiuderà il calendario del primo mese di programmazione (28 gennaio). Febbraio (giorno 4) si aprirà invece con un documentario, Sacro GRA, l’opera di Gianfranco Rosi premiata con il Leone d’oro all’ultima Mostra del cinema di Venezia. Sempre per la sezione “Festival dei festival” verrà presentato quindi (11 febbraio) Lo sconosciuto del lago diretto da Alain Guiraudie, pellicola rivelazione al Festival di Cannes 2013. A seguire, il 18 febbraio, toccherà a uno dei film più acclamati dalla critica dell’ultima parte del 2013, La mafia uccide solo d’estate, opera prima di Pierfrancesco Diliberto in arte Pif. La rassegna proseguirà poi fino al 27 maggio (la programmazione è ancora in corso) e successivamente dal 23 settembre al 25 novembre.
Si comincia martedì 14 gennaio con Un castello in Italia, opera di Valeria Bruni Tedeschi che dipinge la storia e il destino di una grande famiglia della borghesia industriale italiana
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